01-01-2018 ore 17:08 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Coti Zelati vuole una città più green. Le parole d’ordine? “Vicinanza e giustizia”

“In questi primi mesi siamo partiti con il motore già caldo. Quasi non ci siamo fermati nemmeno durante l'estate: si pensi infatti ai "tour" presso le case popolari”. Capogruppo de La sinistra in consiglio comunale a Crema, Emanuele Coti Zelati ritiene una “scommessa da vincere” l’obiettivo di “rendere veramente green la città. Come? Con scelte che mi auguro essere decise e sicure. Il problema inquinamento è grave e anche se è vero che non è la dimensione dell'amministrazione cittadina a poterlo risolvere certamente bisogna fare sempre di più in questa direzione. Nessuno può "chiamarsi fuori" invocando un livello superiore”.

 

Volti nuovi e divisioni interne

I molti volti nuovi in consiglio comunale “sono un fatto positivo per la freschezza delle energie in maggioranza come in minoranza”, nonostante “si rischi di pagare lo scotto di un'attività consigliare a partenza lenta: ci vogliono più di sei mesi per avere una buona visione dei meccanismi amministrativi, per "imparare" quello che c'è da sapere”. Se “la minoranza continua a subire lo scotto delle divisioni interne che non accennano a sedarsi, specie in Forza Italia e tra Forza Italia e il gruppo di Zucchi ed affini: litigano furiosamente dal giorno della sconfitta alle elezioni e quindi, nella pratica, non hanno veramente mai iniziato a "fare opposizione". Come non ricordare che lo stesso capogruppo Agazzi non è stato votato dalla consigliera Zanibelli e che Lega e Zucchi non si presentano alla commissione di garanzia?

 

L’assenza della minoranza”

Per l’esponente di sinistra “l'assenza della minoranza diminuisce fortemente la dialettica democratica e questo costituisce una grossa perdita per la maggioranza - che ha bisogno di essere "stimolata" e pungolata - e più in generale per la città”. Secondo Coti Zelati “i cremaschi si aspettano un Consiglio che si confronti e si scontri, anche duramente, per il bene della città e non per gli screzi di "prime donne" o "maschi alfa" di vario colore politico”.

 

Il programma della sinistra

Tra gli obiettivi primari della lista spiccano “la protezione delle fasce sociali più vulnerabili, la promozione delle intelligenze e della loro capacità di fare e di intraprendere, l'ambiente. Si aggiunge il tema della legalità e la prevenzione della criminalità, specialmente quella organizzata, sempre più radicata e diffusa anche a Crema e nel cremasco. Sono molto contento del fatto che la lista sia attiva ed attrattiva: i contributi e la partecipazione di quanti vogliono avvicinarsi al nostro modo di fare politica, anche solo per "curiosare", sono sempre i benvenuti”.

 

Il voto regionale e nazionale

Avendo aderito “con entusiamo a Liberi e Uguali”, Coti Zelati sta attendendo l'esito delle assemblee regionali “per cogliere l'orientamento scelto. Non è un mistero il fatto che probabilmente si andrà verso una candidatura alternativa a quella di Gori che certamente non incarna la necessaria discontinuità con le politiche renziane o con gli approcci privatistici di stampo maroniano. Non si tratta di fare meglio ma di fare diversamente: c'è una bella differenza”. Il capogruppo della Sinistra vede “un Pd sempre più decadente. Dimostrazione che la dinamica del "voto utile" non ha fatto bene all'Italia. M5S e Forza Italia: i primi inizieranno a fare alleanze; se a questo aggiungiamo la visita di Di Maio all'azienda di Ancorotti non c'è altro da commentare oltre alla fine di ogni credibilità per entrambi. Salvini e la sua versione della Lega xenofoba e fascistoide sono quanto di più lontano da ogni mia sensibilità”.


Vicinanza e giustizia, economica e sociale

“La parola a cui ho più spesso meditato quest'anno è stata "vicinanza". In molte occasione ho potuto vedere quanto essa sia fondamentale per "vivere bene" e, sulla mia pelle, ho sperimentato l'essere "salvato" dalla vicinanza di altri che mi hanno supportato ed aiutato. Rinunciare alla vicinanza con le altre persone, abdicando alla paura che forze politiche che talvolta si definiscono persino cattoliche e pseduo politicanti, anche locali, usano per blandirci, significa perdere la nostra umanità. Siamo persone umane per e con gli altri, standoci reciprocamente vicini: specialmente a quelli che sono considerati gli ultimi, a quanti perdono il lavoro, a quanti non vedono riconosciuti i propri diritti. Il termine per il 2018 è "giustizia": economica e sociale. Quale azione politica ha senso se non si preoccupata di perseguire questo obiettivo?”.  

672