29-05-2015 ore 17:31 | Economia - Associazioni
di Gianni Carrolli

Libera artigiani. "Cambiare radicalmente" per superare la crisi, Bressanelli: “puntare sui giovani, non c’è alternativa”

L’artigianato non molla, nonostante i dati economici non certo lusinghieri. Tuttavia, è ora di cambiare metodo, di concretizzare: nella stanze politiche e nelle rappresentanze di settore. È il messaggio del presidente della Libera associazione artigiani, Marco Bressanelli, lanciato durante l’assemblea del 28 maggio 2015 (in allegato la relazione morale completa).

 

Artigianato in crisi

Se a livello nazionale qualche segnale di speranza ancora lampeggia, a livello locale l’artigianato sembra non riuscire a superare la crisi. “La produzione – spiega Bressanelli riprendendo la relazione della Camera di commercio cremonese – e gli ordini nazionali sono scesi di mezzo punto percentuale e di poco di più il fatturato (-0,6%), l'occupazione è calata dello 0,7% (dato che non si vedeva da più di due anni), mentre sono ritenuti in evidente calo gli ordini esteri (-1,9%)”.

 

Non solo politica

Il problema non è solo della politica, “sorda alle istanze delle micro e piccole aziende”, ma anche delle rappresentanze: bisogna “essere finalmente ascoltati dal governo, diventare incisivi come lo è Confindustria con l'esecutivo, portare a casa i risultati. Altrimenti, ci siamo alleati per fare che cosa? Sta diventando stucchevole continuare a proporre l'elenco delle cose che non vanno: è l'ora di cambiare radicalmente questo Paese”.

 

Alternanza scuola-lavoro

Per svoltare “bisogna esercitare pressioni tali che vadano oltre i rassicuranti convegni, come l'ultimo al museo del Violino di Cremona”. I temi non cambiano, gli obiettivi rimangono gli stessi da anni. Tra i traguardi mai tagliati, il superamento del “disallineamento tra ciò che la scuola pone sul mercato e ciò che le aziende chiedono, che incide per il 40% sulla difficoltà per diplomati e neolaureati a trovare lavoro. L'unica ricetta possibile è l'alternanza scuola-lavoro, che deve avere finanziamenti adeguati e aiuti concreti”.

 

I giovani, il futuro

“Puntare sui giovani: non c'è alternativa. Lo stiamo facendo da sempre: andiamo nelle scuole a proporre e concretizzare gli stage nelle aziende; siamo stati l'unico partner associativo per la nascita dei corsi per tecnici della cosmesi al Galilei di Crema; organizziamo da 20 anni Intraprendere, concorso unico in Italia che contribuisce a diffondere la cultura imprenditoriale di massa. Anche per la nostra associazione si aprono nuove sfide e nuove opportunità per incrementare gli iscritti, ridare nuovo vigore la nostro gruppo giovani imprenditori”.

 

Gli interventi da attuare

Cosa si può fare a livello politico per uscire dal vortice della crisi è noto: “snellire la burocrazia, ottenere credito per vecchi e nuovi artigiani, avere una tassazione equa, avere regole certe”. A Crema il lavoro è più macchinoso: “lo sportello unico per le imprese che è rimasto un'incompiuta e il progetto della tangenzialina (al servizio dell'area produttiva ex Olivetti, del Pip di Santa Maria e dell'area artigianale di Cremosano) giace in Provincia; qualche sindaco ha già messo le mani avanti sostenendo che parlare di tempistica è prematuro”.

 

I migliori in provincia

“Detto questo, non credo che i nostri imprenditori rinunceranno mai a fare quello che di cui sono capaci e la nostra associazione si batterà per loro finché avrà vita. Tuttavia, diciamoci la verità: noi cremaschi siamo invidiati perché abbiamo dimostrato di essere i migliori nel Cremonese come piccole e medie imprese, ma veniamo guardati con sufficienza perché non siamo capaci di difendere quello che ci siamo conquistati. Faremo in modo – ha concluso Bressanelli – alleandoci con chi crede nelle potenzialità di questo territorio, che tutto questo non succeda più”.

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