28-11-2016 ore 11:32 | Economia - Associazioni
di Ramona Tagliani

Giornata provinciale del ringraziamento. Agricoltura in festa a san Sigismondo

“Quello dell’agricoltore è il lavoro più nobile. Gli agricoltori sono gli uomini e le donne dell’avvento. Dello sguardo rivolto al futuro, all’attesa del frutto del proprio lavoro, che verrà. Sono le donne e gli uomini del discernimento, della capacità di leggere le stagioni e i segni del tempo”. Con queste parole d’incoraggiamento e stima, e con l’invito “a rivestirci dell’umiltà e a fare dell’amore il nostro distintivo e il nostro linguaggio”, il vescovo monsignor Antonio Napolioni ha aperto l’omelia, nella sessantaseiesima giornata provinciale del ringraziamento promossa da Coldiretti a Cremona, nella chiesa di San Sigismondo, gremita.

 

Giornata di festa

Numerosissimi agricoltori, con le loro famiglie, hanno preso parte alla festa, che ha visto la presenza – accolti dal presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e dal direttore Tino Arosio, con tutto il consiglio – dei rappresentanti delle Istituzioni e delle forze dell’ordine, con il Prefetto Paola Picciafuochi, il questore Gaetano Bonaccorso, il sindaco Gianluca Galimberti, il sottosegretario alle riforme Luciano Pizzetti, il parlamentare europeo Massimiliano Salini, il consigliere regionale Carlo Malvezzi, il comandante dei carabinieri Cesare Lenti, il presidente della provincia Davide Viola e con loro tanti sindaci.

 

Il lungo corteo dei giovani

Tutti i momenti della celebrazione hanno sottolineato il “grazie” espresso dall’agricoltura, rivolto al Signore, per i frutti della terra, nel confermare l’impegno di custodire il suolo e produrre cibo buono e sano, nell’interesse di tutta la comunità. Questo il significato che i giovani di Coldiretti Giovani Impresa hanno voluto sottolineare, nel lungo corteo che li ha visti portare all’altare i cesti dell’offertorio, che raccoglievano tutti i prodotti dell’agricoltura Made in Cremona. In apertura il presidente Paolo Voltini ha ricordato l’impegno di Coldiretti “nell’ispirare la propria azione alla storia e ai principi della scuola cristiano sociale”, mentre Oreste Casorati ha recitato la preghiera dell’agricoltore.

 

La benedizione e la solidarietà

La chiusura della festa si è tenuta sul sagrato, in una cornice di bandiere gialle, con una interminabile parata di trattori, da quelli ‘storici’ raccolti in prima linea a quelli più moderni e potenti, tutti benedetti dal vescovo quali preziosi strumenti del lavoro nei campi. Per chiudere il ‘piatto della solidarietà’, che ha riunito i sapori dell’agricoltura cremonese alle eccellenze consegnate dagli agricoltori di Umbria, Marche e Lazio. Un’occasione per sottolineare – anche con la raccolta delle offerte – che l’impegno in aiuto dell’agricoltura colpita dal terremoto prosegue.

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