L’Italia riparte del lavoro, parte seconda. Dopo l’inquadramento politico, le questioni tecniche: il Jobs Act e la sfida al mercato del lavoro, le prospettive e, soprattutto, le ripercussioni sul territorio. Questi – ed altri – i temi su cui sarà chiamato a rispondere Pietro Ichino, deus ex machina della riforma del lavoro del Governo Renzi, nell’incontro organizzato in collaborazione tra la Libera associazione artigiani e l’associazione Industriali di Cremona per venerdì 6 febbraio, alle ore 17.45 in sala Pietro da Cemmo.
L’incontro
Si tratta del secondo appuntamento, “un approfondimento su un tema attualissimo, già trattato a livello politico nell’incontro dello scorso novembre con il ministro Giuliano Poletti”, ha spiegato Giuseppe Zucchetti, direttore della Libera artigiani. “L’intento – gli ha fatto eco Massimiliano Falanga, direttore degli Industriali di Cremona – è quello di focalizzarci sul tema del lavoro partendo dalle novità introdotte dal Jobs Act: nulla di rivoluzionario, ma comunque un buon inizio. Sarà fondamentale capire quali provvedimenti si accompagneranno alla riforma del lavoro”.
Segnali positivi
“Sono fiducioso – ha aggiunto Umberto Cabini, presidente degli Industriali di Cremona – perché qualche segnale positivo sta arrivando, la ripresa è avviata e già nel 2015 potremmo porre le basi per l’uscita da questa fase economica”. Il favore con cui è stato accolto il Jobs Act non deve però distrarre dall’obiettivo che i soggetti economici si devono porre: “rendere la provincia di Cremona più attrattiva per nuovi investitori che credano nel nostro territorio”.
Flexsecurity
Fil rouge dei provvedimenti contenuti nel Jobs act è, senza dubbio, la flexsecurity, un modello del mercato del lavoro basato su flessibilità e sicurezza sociale. È composta da 4 punti essenziali: forme contrattuali flessibili; strategie di continuità di formazione e apprendimento; politiche attive del mercato del lavoro volte alla rioccupabilità di chi ha perso il lavoro; sistemi di supporto al reddito e politiche di accompagnamento della disoccupazione che forniscano sicurezza sociale.
Adozione fondamentale
La flexsecurity è molto diffusa specialmente nella fascia di paesi nord-europea. Tuttavia, in molti, anche dalle nostre parti, strizzano l’occhio a questo modello: “la sua adozione è fondamentale – ha concluso Cabini – soprattutto per eliminare l’occupazione sommersa; però sarà altrettanto necessario l’abbassamento della pressione fiscale”.