27-08-2015 ore 19:23 | Economia - Aziende
di Ilaria Bosi

Fra Cremona e Piacenza l’alleanza dei campioni della salsa Made in Italy. Il Consorzio Casalasco si fonde con l’Arp dando vita al terzo polo europeo

Nasce lungo il Po, sull’asse dei campi fra Cremona e Piacenza, il colosso italiano del pomodoro. Il Consorzio Casalasco di Rivarolo del Re ha concluso la fusione per incorporazione di Arp (Agricoltori Riuniti Piacentini) creando la prima realtà italiana e la terza a livello europeo nel settore dell’oro rosso, con una produzione di 550 mila tonnellate, 7 mila ettari coltivati, 370 aziende agricole associate, 1.300 dipendenti, cinquanta linee di produzione e un fatturato di 270 milioni di euro.

 

Due realtà di eccellenza

“Si tratta – afferma Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia – di un’operazione che porta valore a un settore strategico del Made in Italy e che lo rafforza anche in un’ottica internazionale perché mette insieme due realtà di eccellenza, quella piacentina e quella cremonese, di grande tradizione e che adesso avranno l’opportunità di crescere ancora portando beneficio alle aziende agricole, ai consumatori e al nostro Paese”.

 

La sfida al mercato globale

“Oltre ai numeri e ai valori economici espressi – evidenzia Paolo Voltini, presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro e di Coldiretti Cremona – questa aggregazione rappresenta un’importante dimostrazione di maturità e consapevolezza del mondo agricolo, che accetta le sfide del mercato, agendo da protagonista con visione strategica.”

 

Le due realtà

Il Consorzio Casalasco è una realtà che, ad esempio, è presente in Germania, Emirati Arabi, Russia e Stati Uniti con i suoi prodotti Pomì, ma lavora anche nel settore del “private label” agroalimentare, i prodotti distribuiti con i marchi di altre catene. Mentre Arp è una società cooperativa che opera da oltre mezzo secolo nella coltivazione, trasformazione e distribuzione dei derivati del pomodoro in provincia di Piacenza.

 

Quindicesima al mondo

Il via libera all’alleanza è stato dato da due assemblee dei soci che hanno sancito la nascita di un gruppo che si porrà, per capacità produttiva, al quindicesimo posto a livello mondiale, appena dietro le principali realtà californiane, cinesi e spagnole che non sono altro che i principali concorrenti dell’Italia sul mercato della salsa.

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