26-11-2015 ore 11:57 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Sanità, trasporti e turismo, accordo tra Lombardia e Liguria. Maroni, possibile "un treno veloce Milano-Genova"

“Non vogliamo imporre un 'modello', ma mettiamo a disposizione le nostre buone pratiche. L'obiettivo che abbiamo con la Regione Liguria, è quello di creare un'area omogenea per curare al meglio i cittadini”. Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a Genova insieme al presidente e vice presidente della Liguria, Giovanni Toti e Sonia Viale, per la prosecuzione della collaborazione fra le due Regioni in materia sanitaria. “È interesse comune - ha osservato - condividere le nostre eccellenze al fine di migliorare i servizi abbassando i costi”.

 

Trasporti e turismo

Come spiegato da Maroni la collaborazione fra le due Regioni “non si limita al settore sanità, ma verrà estesa anche ai trasporti, dove stiamo già ragionando su un treno veloce Milano-Genova e al turismo. Crediamo molto i questa grande collaborazione - ha ribadito - che sta andando avanti con fatti concreti, questa è la cosa importante".

 

Il Gaslini

I vertici regionali hanno presentato l'accordo di collaborazione con l'ospedale Gaslini di Genova, che Maroni ha visitato: “Con la nostra riforma del sistema sociosanitario - ha sottolineato - stiamo creando un importante polo pediatrico a Milano con il Buzzi e altre strutture, e questa collaborazione con il Gaslini, che in materia pediatrica è un punto di riferimento in Italia e in Europa, è certamente importante per entrambe le Regioni”.

 

Costi standard

“L'errore grave commesso da Renzi- ha aggiunto Maroni - è non aver rispettato l'impegno che aveva preso di introdurre i costi standard nella Sanità. Questo avrebbe portato grandi risparmi per lo Stato e soprattutto l'introduzione di un sistema premiante per chi ha i conti in ordine. Invece, ha fatto ancora tagli lineari basati su due criteri: il Pil e la popolazione. Cioè, le Regioni che investono, saranno quelle più penalizzate, ossia Lombardia e Liguria. Sono criteri assurdi, che puniscono le Regioni più virtuose”.

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