26-03-2015 ore 17:00 | Economia - Sindacati
di Gianni Carrolli

Riforma della Polizia di Stato. Dal risponditore automatico ai nuovi turni di vigilanza: le proposte dei sindacati

La crisi non ha risparmiato nemmeno le Forze dell’ordine; non hanno perso l’occasione di ribadirlo tre gruppi sindacali di polizia della provincia di Cremona – Siap, Siulp, Coisp – che in un comunicato congiunto (in allegato) propongono, in quattro punti, “una politica di migliore razionalizzazione dell'esiguo personale tuttora presente partendo col rivedere i servizi del centralino, degli autisti e della vigilanza ininterrotta alla Prefettura”.

 

Risponditore automatico

Il primo accorgimento concerne il “recupero degli operatori del centralino della locale Prefettura (agenti di polizia ed operatori tecnici), predisponendo un risponditore automatico come installato in molte altre prefetture d'Italia (come ad esempio è stato fatto a novembre 2014 alla prefettura di Cuneo), per potenziare la sala operativa della questura di Cremona oggi incrementata anche dal servizio Numero unico di emergenza”.

 

I servizi in prefettura

Altra proposta consiste nel “programmare un solo autista per la prefettura, come da sempre avviene per il questore di Cremona e per altre amministrazioni pubbliche”; in merito al Prefetto, autorità della Polizia di Stato, i sindacati propongono di “far equamente concorrere alla vigilanza anche le altre Forze di polizia”.

 

Turni di vigilanza

Infine, secondo i sindacati avanzano l’idea di “predisporre il servizio di vigilanza alla prefettura (sede anche del comando polizia provinciale) dividendolo in due fasce orarie, dalle ore 8 alle ore 14 e dalle ore 14 alle ore 20, come avviene già da tempo in altre città, attivando la videosorveglianza negli orari di chiusura presso l'attigua questura”.

 

L’incontro col Viceministro

Sono proposte, queste, che emergono dall’incontro delle organizzazioni sindacali con il Viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, “delle quali intendiamo richiederne l'attuazione o conoscerne l'eventuale diniego; come intendiamo conoscere quali siano le motivazioni – concludono i sindacati firmatari – per cui non vengono fatti espletare determinati servizi (come quelli della squadra volante, accompagnamento cittadini immigrati, ecc.) ad alcuni soggetti che si sono dichiarati più volte privilegiati”.

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