23-04-2024 ore 19:02 | Economia - Aziende
di Giovanni Colombi

Consorzio It, approvato il bilancio 2023 e il budget 2024: utile che supera i 690 mila euro

Ieri sera nella sede di Consorzio.it si è svolta l’assemblea per l’approvazione del Bilancio 2023 e la nomina del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale, alla presenza di oltre il 91% del capitale sociale: entrambi sono stati approvati all'unanimità. La presidente del cda Alessandra Vaiani ha illustrato il consuntivo 2023 con entrate pari a 5.069.575 euro ed un utile di circa 700 mila euro, da cui sono stati accantonati 550 mila euro per la progettazione del sistema ciclabile.

Nei prossimi due anni investimenti per oltre 7 milioni di euro
L’esercizio 2023 si è quindi chiuso con un utile effettivo di 146.981 euro, dopo aver accantonato ulteriori 5.136 euro per le tasse. Un risultato positivo che consente tra l’altro di rendere a disposizione risorse per la progettazione della ciclabili, unitamente a quanto era già stato accantonato l’anno scorso, complessivamente circa 870 mila euro. Per quanto riguarda il budget 2024, che dovrebbe per la prima volta superare la soglia dei 6 milioni di euro a seguito del deciso sviluppo aziendale di questi ultimi anni e del contributo connesso ai finanziamenti Pnrr, è previsto un piano di investimenti pari a 3,5 milioni quest'anno, e 3,8 milioni di euro nel 2025.

 

Il patrimonio

La dote finanziaria di Consorzio, disponibile ad oggi per investimenti territoriali strategici, sfiora ormai i 15 milioni di euro. Nel corso del 2023 tale disponibilità ha generato, grazie alle condizioni di mercato favorevole, anche un’entrata finanziaria importante: circa 300 mila euro. “Il pacchetto azionario di A2a – ha spiegato l'amministratore delegato Bruno Garatti - ricevuto dalla cessione di Lgh, genera stabilmente una redditività importante; le azioni, ai valori di mercato attuali, hanno un valore di circa 13 milioni di euro. A questo vanno aggiunti i vari assets di proprietà che generano ulteriori rendite quali: piattaforme rifiuti, canile, varchi elettronici, impianti fotovoltaici, oltre ad immobili ed aree. Il tutto evidenzia una struttura patrimoniale della società decisamente solida”.

 

La mission

Secondo il presidente, Gianni Rossoni, bisogna “consolidare la sfida dei servizi aggregati, sostenibili e diffusi sul modello già avviato in modo da: offrire la stessa qualità in tutti i comuni soci, dal più grande al più piccolo; sviluppare, consolidare e supportare gli enti su progetti territoriali in particolare nell’ambito delle sfide innovative di transizione digitale, ambientale ed energetica; continuare ad utilizzare i fondi Pnrr e i bandi; avviare un percorso di confronto sull’importante tema della gestione rifiuti, preparatorio ai nuovi affidamenti del servizio previsti per il 2027. Consolidare del ruolo di braccio operativo dell’Area omogenea cremasca supportandola anche nelle sue azioni di pianificazione e programmazione di asset territoriali strategici, oltre che in azioni di marketing territoriale. Utilizzare il patrimonio aziendale per lo sviluppo di progetti specifici strategici per il territorio condivisi, pianificati e programmati territorialmente. Dare il supporto operativo a tutti i comuni dei territori limitrofi, soci e non, che ne faranno richiesta, favorendone l’ingresso nella compagine societaria e chiudendo definitivamente anche il percorso di ingresso dei soci ex recedenti Scrp. Infine fornire il supporto operativo su progetti specifici, in rapporto con i comuni di riferimento, alle strutture organizzate territoriali: Comunità sociale cremasca, Asst, sistema scolastico ed rsa”.

 

Il consiglio di amministrazione

Durante l'assemblea, su proposta del presidente, è stato confermato per un ulteriore anno l'intero Consiglio di amministrazione composto da: Alessandra Vaiani presidente del Cda, Bruno Garatti amministratore delegato e Andrea Venuto, consigliere. Per quanto riguarda il Collegio sindacale, rinnovato per ulteriori tre anni, sarà composto dai seguenti sindaci: Mario Tagliaferri presidente; Francesco Borsieri e Marta Fusar Bassini.

1295