22-07-2015 ore 11:15 | Economia - Associazioni
di Rebecca Ronchi

Crema, Pompa Enercoop. Graziano Bossi: “Razionalizzare il settore può trasformare un problema in una occasione di crescita”

“Sulla pompa Enercoop la nostra posizione è sempre stata chiara: il nuovo impianto avrà pesantissime ricadute sulle imprese del settore. Ci siamo battuti contro l'autorizzazione”. Così il vicepresidente di Confcommercio Graziano Bossi, secondo il quale, “ora che sono al lavoro le ruspe riteniamo sia doveroso, da parte dell'amministrazione comunale di Crema, mettere in campo tutti quegli interventi utili a salvaguardare imprese e occupazione”.

 

Riorganizzazione della rete

Per Bossi è necessario “partire dalla riorganizzazione della rete, prevista dal decreto legislativo 32/98 e da quasi vent’anni inattuata, che oggi è comunque guardata con favore anche dalle imprese e dalle associazioni di rappresentanza. In questo modo si può razionalizzare il settore anche a fronte di un comparto che cambia, di una città che cresce, di nuovi modelli sociali e di consumo. Si può insomma trasformare un problema in una occasione di crescita. Con tutti i vantaggi che ne derivano per la comunità, si pensi alle garanzie sulle azioni di bonifica e per le imprese, permettendo l’accesso ai fondi indennizzo”.

 

Tavolo dei prezzi
Pensando alle aziende che restano attive, sostiene Bossi, “va costituito il tavolo Istituzionale già troppe volte richiesto, per permettere di riallineare i prezzi a quelli delle altre province. Riteniamo in questo modo sia possibile recuperare, almeno in parte, quegli automobilisti che oggi, per fare rifornimento, si rivolgono altrove. La nostre aziende non possono essere lasciate sole a combattere una battaglia impari, con la stazione Enercoop che può offrire carburante ad un prezzo sensibilmente più basso rispetto a quello offerto dalla rete ordinaria; per la sua natura di pompa bianca ma anche per essere stata pensata come fattore di attrazione per la clientela del Centro Commerciale”.

 

Il sottopasso
Per il vicepresidente di Confcommercio “non c’è solo l’utilità sociale del sottopasso. C’è e dovrebbe essere ancora più forte l'emergenza sociale delle imprese che saranno costrette a chiudere, senza alcun ammortizzatore sociale. Le ricadute sulla occupazione dei titolari e dei dipendenti non possono essere trascurate. Il bilancio di questa operazione, in termini di posti di lavoro, è certamente negativo. Il nostro settore è in difficoltà. Le ultime analisi indicano che l’erogato della rete ordinaria è calato, dal 2008 al 2014, del 25,85% su scala nazionale. E se guardiamo alla Lombardia il dato è solo leggermente meno negativo: -18,3”.

 

Il self service
“Siamo consapevoli – prosegue Bossi - che stiamo andando verso una selfizzazione del servizio. Ma questo percorso va accompagnato e non forzato sostenendo i no logo e i ghost. Così come è giusto garantire un servizio comunque importante come quello che offrono i nostri gestori. Resta una questione complessa, che non si chiude con il rilascio delle autorizzazioni o con la apertura della nuova stazione. Anzi proprio l’operatività dell’Enercoop richiama l'amministrazione ad una attenzione ancora più forte. Resta, come Figisc, una perplessità e una amarezza profonda e soprattutto siamo ancor più convinti che il prezzo da pagare, a carico delle aziende locali, sia troppo alto”.

387