21-12-2014 ore 16:10 | Economia - Aziende
di Stefano Zaninelli

Enti pubblici più trasparenti e più certezze per i privati con la fatturazione elettronica

Promette benefici e non solo sulla carta il processo di fatturazione elettronica e digitalizzazione dei processi. Modifiche importanti  intervengono sia dal lato degli enti pubblici che da quello dei privati. Non si tratta solo di dematerializzazione dei documenti ma di un approccio totalmente diverso che avrà importanti ricadute benefiche. DI questo si è parlato al workshop tenuto in sala dei Ricevimenti, presso il Comune di Crema, il 15 dicembre. 

 

Cosa cambia per gli enti pubblici
“Per gli enti pubblici – spiega Daniele Marazzi, senior advisor dell’Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione – la fatturazione elettronica diventa l’unica modalità per ricevere fatture. Permette, inoltre, di generare un flusso di dati strutturati, una più rapida riconciliazione e verifica dei contratti e degli ordini oltre a velocizzare l’erogazione del benestare del pagamento”.

 

Più certezze per i privati
“Per i privati – prosegue Marazzi – la fattura dovrà comunque essere portata in conservazione digitale. Dopo aver generato la fattura elettronica e averla portata in digitale il documento può essere postalizzato. Questa modalità permette al privato di avere la certezza dell’avvenuto recapito della fattura entro una certa data”.

 

Un approccio diverso
“Dietro alla fatturazione elettronica c’è una filosofia molto più ampia: da un lato innescare una sorta di approccio al digitale più esteso tra le diverse imprese private; si tratta di adottare una diversa gestione dei documenti di fattura, dei rapporti tra privati e delle modalità di conservazione dei documenti che non sono stati inviati”.

 

Trasparenza ed Europa
“Dall’altro lato si innesta sulle linee guida della Commissione europea con Europa 2020, il cui obiettivo è il passaggio al sistema elettronico di oltre il 50% del totale delle fatture, degli ordini e del conferimento degli ordinativi. C’è una spinta ad una maggiore trasparenza e tracciabilità, collegata allo sviluppo del ciclo intermedio. Si tratta – conclude Daniele Marazzi – di un disegno di lungo respiro per il passaggio totale al digitale nella gestione degli interscambi nel processo di approvvigionamento e vendita”.

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