20-05-2016 ore 19:45 | Economia - Sindacati
di Angelo Tagliani

Crema. Accorpamenti scolastici, i sindacati: “si discuta nel merito, no al campanilismo”

Prendono posizione intervenendo nel dibattito in corso sulla riorganizzazione scolastica le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, alle quali l’amministrazione provinciale ha voluto sottoporre la sua proposta in merito al dimensionamento delle istituzioni scolastiche anche in funzione della novità rappresentata dagli ambiti territoriali introdotti dalle legge 107. “La prospettiva con la quale abbiamo affrontato il confronto con i soggetti coinvolti nella governance territoriale, ovvero Asca, At scolastico di Cremona e componenti datoriali, è stata quella di contribuire allo sviluppo economico e sociale del territorio valorizzando le risorse umane in esso operanti, ben sapendo che la delibera istituzionale è di competenza della provincia di Cremona e di Regione Lombardia”.

 

I criteri

L’ente provinciale ha chiesto al riguardo un parere riguardo “la stabilità pluriennale degli istituti, ovvero garantire ad ogni autonomia scolastica un numero di alunni adeguato, nettamente superiori ai 600; il mantenimento del numero delle autonomie scolastiche al fine di garantire una maggiore qualità dell’offerta formativa anche attraverso il raccordo con i soggetti istituzionali; l’omogeneità dei percorsi formativi al fine di salvaguardare le professionalità del personale della scuola”.

 

La contrapposizione

In sostanza, le organizzazioni sindacali “respingono con forza l’accusa di avere espresso un parere che risponderebbe alla volontà di favorire parte dei docenti; considerano inaccettabile il livello di discussione politica che caratterizza da mesi tutti i tavoli di confronto: riordino istituzionale, riordino socio sanitario, ridefinizione degli ambiti scolastici, contraddistinta dall’esplicita volontà di mettere in contrapposizione il distretto cremonese da quello cremasco e puntando strumentalmente alla conflittualità fra i lavoratori”. I sindacati ribadiscono che le eccellenze del territorio presenti sia nel distretto cremonese sia nel distretto cremasco, ivi comprese le professionalità, devono essere tutelate e valorizzate; evidenziano la loro indisponibilità ad essere coinvolti in dinamiche e discussioni che nulla hanno a che fare con i servizi destinati ai cittadini”.

 

Il merito e il campanile

Concludendo, “nel ribadire la loro disponibilità al confronto”, le organizzazioni sindacali “auspicano che la discussione politica sull’offerta formativa verta sul merito di ciò che serve ai cittadini e alle imprese del nostro territorio e non su logiche campanilistiche”.

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