18-03-2018 ore 10:16 | Economia - Associazioni
di Diego Meis

Coldiretti. Riso a dazio zero, scatta inchiesta UE per la salvaguardia del mercato europeo

Al via l’inchiesta comunitaria contro l’invasione di riso. Si tratta di un’iniziativa dell’Unione Europea sollecitata da Coldiretti per contrastare le importazioni di riso a dazio zero dai Paesi asiatici. Questi ultimi sono favoriti dal regime speciale a favore degli Stati meno sviluppati (Eba – Tutto tranne le armi) che nell'ultimo anno hanno dimezzato le quotazioni riconosciute agli agricoltori italiani su livelli insostenibili.


Dazio zero, concorrenza insostenibile
Nell’ultimo anno le importazioni di riso originario dalla Cambogia e dalla Birmania ammontano a 22,5 milioni di chili solo in Italia. La procedura sollecitata dalla Coldiretti richiede l’attivazione della clausola di salvaguardia a tutela del settore risicolo. L’obiettivo è “fermare la possibilità di esportare verso l'Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero dall’Oriente”, spiega l’associazione coltivatori. "La crisi dei prezzi mette a rischio la sopravvivenza e il futuro dell'intera filiera risicola europea. Un pacco di riso su quattro venduto in Italia contiene prodotto straniero. La produzione asiatica costituisce circa la metà del riso importato in Italia”. Per quanto riguarda i prezzi, “nell'ultimo anno le quote riconosciute agli agricoltori italiani hanno registrato contrazioni consistenti per le principali varietà di riso: dal -58 % per l'Arborio al -57 % per il Carnaroli, dal -41 % per il Roma al -37% per il Vialone nano”. La crisi mette a rischio il primato nazionale dell’Italia, “primo produttore di riso in Europa con 1,50 milioni di tonnellate. Sul territorio si contano circa 4mila aziende di 234.300 ettari, che coprono circa il 50 per cento dell'intera produzione UE”.
 

L'iter dell'inchiesta europea
La procedura avviata dalla Commissione europea prevede un’inchiesta della durata massima di 12 mesi. Se sarà data prova delle "difficoltà" e sarà dimostrato il "deterioramento delle condizioni economiche e finanziarie in termini di occupazione o redditi", la Commissione può proporre un atto. Con l’accordo degli Stati membri, sarà vagliato da Parlamento e Consiglio europeo. Le misure di salvaguardia non possono durare più di tre anni, anche se è possibile un proroga.

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