17-11-2016 ore 18:38 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Lavoro. Bamboccioni a chi? In Italia 600 mila imprese under 35, doppiati i tedeschi

Salgono a quasi 600 mila le imprese italiane condotte da under 35 con un saldo positivo record di 50 mila rispetto all’inizio dell’anno. L’Italia si colloca ai vertici dell’Unione Europea in termini di numero di giovani imprenditori. È quanto è emerso dal primo studio Bamboccioni a chi? I giovani italiani che fanno l’impresa elaborato da Coldiretti.

 

I più intraprendenti

“Nel 2016 - sottolinea la Coldiretti – sono nate 90 mila nuove imprese giovani a fronte delle quasi 40 mila chiuse. I dati sono di Movimprese, relativi ai primi nove mesi. I giovani italiani sono i più intraprendenti dell’Unione Europea grazie all’apertura nel 2016 di circa 325 imprese al giorno con il risultato che le imprese condotte da giovani rappresentano il 9,8% delle imprese presenti in Italia ma la percentuale sale al 31,1% tra quelle di nuova apertura nel primi nove mesi del 2016. È significativo peraltro il fatto che dal punto di vista territoriale, in questo periodo, il maggior numero di nuove imprese giovanili sia nato nel mezzogiorno (34.334) seguito dal nord ovest (21.611), dal centro (18.064) e dal nord est (13.937)”.

 

Il confronto europeo

“In Italia i giovani i sotto i 40 anni ne guidano 1.155.000 imprese, il maggior numero in Europa davanti al Regno Unito con 990.100, alla Polonia (988.200), la Romania (902.200), la Spagna (691.100), la Francia (568.900) e la Germania (511.400) su un totale di 24.889.700 presenti nell’Unione Europea per una incidenza del 30%. In Italia dunque i giovani alla guida di imprese sono il doppio che in Germania”. Secondo Eurostat in Italia è del 67,3% la percentuale di giovani (18-34 anni) che vivono ancora con i genitori. La più alta in Europa (47,9%) dopo la Slovacchia. Ciò si spiega con l’elevato numero di imprese familiari la cui presenza percentualmente varia da quasi il 60% nel mercato azionario italiano a circa il 90% in settori come l’agricoltura. Per Coldiretti “una specificità tutt’altro che negativa perché ha permesso il radicamento territoriale di molte attività imprenditoriali che altrimenti avrebbero rischiato la delocalizzazione”.

 

Fuga di cervelli

“Dietro il luogo comune di bamboccioni c’è in realtà l’esercito di giovani imprenditori più numeroso d’Europa che rischia quotidianamente il proprio futuro nonostante l’evidente gap competitivo che sconta ancora il nostro sistema Paese” sostiene la delegata nazionale dei giovani di Coldiretti Maria Letizia Gardoni: “sebbene il dinamismo dei giovani italiani è dimostrato anche dalla leadership europea delle candidature Erasmus con 58 mila millenials che ne hanno fatto richiesta, il vero nodo da risolvere rimangono i troppi giovani che sono costretti ad esprimere la propria creatività fuori dall’Italia”.

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