17-01-2015 ore 11:06 | Economia - Associazioni
di Stefano Zaninelli

Crema. Crema ricerche ed Asvicom promuovono il Piano per la mobilità. Berlino Tazza: “si estenda ai paesi limitrofi”

“È un progetto importante che concerne sostenibilità e mobilità, per questo motivo ho dato l’assenso all’iniziativa, non foss’altro che porta vantaggi a tutto tondo per tanti temi che possono essere molto rilevanti per il territorio”. Doppia promozione per il Piano urbano per la mobilità sostenibile: l’approvazione giunge sia da Crema Ricerche che dall’Asvicom Cremona.

 

La continuità col Paes

“Uno degli obiettivi del Piano d’azione per l’energia sostenibile – afferma Berlino Tazza, presidente Crema Ricerche – è la riduzione del 20% emissioni di anidride carbonica entro il 2020. Il piano per la mobilità sostenibile presentato lunedì si pone in continuità con gli sfidanti obiettivi che ci siamo posti. Per questo non posso che essere contentissimo per l’indirizzo assunto”.

 

CO2, riduzioni oltre il 20%

La realizzazione di un polo eco-logistico permetterebbe di ridurre, secondo gli estensori del progetto, il transito dei veicoli inquinanti del centro Crema. “Il Paes è un documento dinamico – commenta Tazza – se quest’opera verrà realizzata nei prossimi due anni sarà possibile inserire le statistiche previste dal progetto all’interno del Piano d’azione, in modo che l’obiettivo della riduzione del 20% aumenti, rendendo Crema una città ancor più virtuosa. Anche l’Asvicom – così come le altre associazioni di categoria dei commercianti – ha accolto positivamente le linee guida del progetto. Particolarmente apprezzata l’idea del polo eco-logistico: “ben venga la realizzazione, così da poter permettere ai negozianti di riceverei i loro colli in tempi più rapidi e con modalità più smart”, ha aggiunto Berlino Tazza, il presidente.

 

Ampliare il progetto

Meglio ancora se il progetto potesse estendersi al di fuori del perimetro cittadino. Nell’ottica di Crema città capocomprensorio “tutti i comuni limitrofi devono poter godere di un servizio di questo tipo, perché non è pensabile che ogni area faccia la sua piattaforma: sarebbe uno spreco di soldi, di risorse e di suolo. Facciamola in un luogo che possa servire una massa critica di enti: più comuni verranno serviti, più comuni potranno godere di tutte le ricadute benefiche del Piano per la mobilità sostenibile”.

 

Le criticità

“Sappiamo che non tutti gli operatori economici potranno godere di questo servizio: da un punto di vista merceologico ci sono aziende che non potranno usufruirne. Un esempio sono i gioiellieri, che per la natura dei loro prodotti difficilmente riusciranno ad essere inclusi nel progetto. In questo senso – conclude Berlino Tazza – è importante che il maggior numero di operatori possa prendervi parte”.

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