16-10-2017 ore 13:51 | Economia - Associazioni
di Ramona Tagliani

Latte e prodotti caseari made in Italy, scatta l’obbligo di indicare l’origine in etichetta

Scaduto il termine dei 180 giorni per smaltire le confezioni con il “vecchio” sistema, è ufficialmente entrato in vigore l’obbligo di indicare in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt per impedire di spacciare come Made in Italy i prodotti ottenuti degli allevamenti stranieri”.

 

Confezionamento e mungitura

Al riguardo la Coldiretti suggerisce ai consumatori di verificare attentamente. Latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale sarà riconoscibile in etichetta dalle seguenti diciture: "Paese di mungitura", nome del Paese nel quale è stato munto il latte; "Paese di confezionamento e trasformazione": nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato. Qualora il latte o il latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, condizionato o trasformato nello stesso Paese, l'indicazione di origine può essere assolta con l'utilizzo della seguente dicitura: "origine del latte": nome del Paese. Se le operazioni vengono eseguite in Paesi diversi, è obbligatorio indicare il luogo in cui ciascuna singola operazione è stata effettuata. Ecco quali diciture è possibile trovare: "latte di Paesi UE" per l'operazione di mungitura, "latte condizionato o trasformato in Paesi UE" per l'operazione di condizionamento o di trasformazione. In caso di di più Paesi situati al di fuori dell'Unione europea, si troverà: “latte di Paesi non UE” per l'operazione di mungitura, “latte condizionato o trasformato in Paesi non UE” per l'operazione di condizionamento o di trasformazione.

 

Segnale del cambiamento

“Con l'etichettatura di origine si dice finalmente basta all'inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, così come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, senza che questo sia stato obbligatorio fino ad ora riportarlo in etichetta”. Per il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo “si tratta anche di un importante segnale di cambiamento anche a livello comunitario dove occorre proseguire nella l'impegno per la trasparenza".

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