11-05-2017 ore 12:39 | Economia - Crema
di Andrea Baruffi

Crema. Convegno della Cna in Comune. Pensioni, le novità della legge di bilancio

Norme sulla flessibilità, anticipo pensionistico, pensioni anticipate, lavoratori precoci, opzione donna, lavori usuranti e lavoratori che ricadono nell’ottava salvaguardia. Sono queste alcune delle novità in campo pensionistico contenute nella legge di bilancio 2017 presentate nel tardo pomeriggio durante l’incontro Pensioni: cosa è cambiato? promosso dalla Cna di Cremona di Cremona. Il sindaco Stefania Bonaldi, portando il saluto dell’amministrazione ha ricordato “l’importanza di fare rete con le associazioni di categoria, soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti come quello che stiamo vivendo”. Il dirigente dell’Inps di Cremona Lorenzo Maffucci ha invitato a “verificare, con l’aiuti professionali e competenti, la propria posizione pensionistica per evitare spiacevoli sorprese”.

 

Pensione di vecchiaia e anticipata
La pensione di vecchiaia nel 2017 si raggiunge con 66 anni e sette mesi per gli uomini e le donne dipendenti pubbliche, 65 anni e sette mesi per le donne dipendenti del privato, 66 anni e un mese per le lavoratrici autonome, sempre in presenza di 20 anni di contributi. Nel caso in cui il lavoratore non abbia contributi versati prima del 31 dicembre 1995, l’importo mensile della pensione non può essere inferiore a 672,11 euro oppure occorrono 70 anni e 7 mesi di età e cinque anni di contributi effettivi. Resta in vigore la pensione anticipata prevista dalla riforma Fornero 2011 in base alla quale gli uomini possono maturare il diritto con 42 anni e dieci mesi di contributi e le donne con 41 anni e dieci mesi.

 

Anticipo pensionistico
L’anticipo pensionistico APE sarà in vigore in via sperimentale a partire dal 1 maggio 2017 fino al 31 dicembre 2018. Prevede la possibilità di andare in pensione anticipata a 63 anni, e 20 anni di contributi, prendendo un trattamento che viene poi restituito con rate ventennali sulla pensione. I requisiti richiesti sono: età minima 63 anni e 20 anni di contributi, maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e sette mesi, l’importo della futura pensione mensile, al netto della rata di ammortamento, dovrà essere pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria. Ci sono categorie di lavoratori per le quali il costo è a carico dello Stato e quindi non dovranno restituire nulla. È prevista la possibilità di utilizzare, per finanziare in tutto o in parte l’Ape, i contributi versati per la previdenza complementare.

 

Lavoratori precoci e lavori usuranti
I lavoratori che hanno almeno un anno di contributi versati prima del compimento del diciannovesimo anno di età possono andare in pensione con 41 anni di contributi se si trovano in una delle seguenti tipologie: lavoratori dipendenti disoccupati senza sussidio da almeno tre mesi, lavoratori dipendenti e autonomi con riduzione della capacità lavorativa del 74% accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, lavoratori dipendenti e autonomi che assistono, da almeno sei mesi, un parente di primo grado convivente con handicap grave, lavoratori dipendenti impegnati in mansioni usuranti da almeno 6 anni. Per quanto riguarda i lavori usuranti, la normativa di favore anche nel 2017 è attivabile dai soli lavoratori dipendenti che hanno svolto nell'arco della propria vita lavorativa attività individuate dell'articolo 1 del decreto legislativo 67/2011. Non è più richiesta l’attività usurante nell’ultimo anno ma vengono previsti due requisiti alternativi: avere svolto l’attività usurante per almeno 7 anni negli ultimi 10 oppure aver svolto l’attività usurante per la metà della vita lavorativa complessiva.

 

Nuovo cumulo e pensione d’inabilità
Dal 1 gennaio 2017 è estesa la possibilità di cumulare spezzoni di contributi provenienti dalle casse libere professionali prima escluse. È stato eliminato il vincolo preclusivo di non aver maturato una pensione autonoma in una gestione interessata al cumulo ed è stata aggiunta un’ulteriore prestazione: la pensione anticipata dal 1 gennaio 2017. Le prestazioni con il cumulo sono: pensione anticipata, pensione di vecchiaia, pensione di inabilità e pensione ai superstiti. Ai lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme esclusive e sostitutive della medesima affetti da mesotelioma, carcinoma polmonare o asbestosi riconosciuti di origine professionale o causa di servizio anche se non totalmente inabili hanno diritto alla pensione di inabilità. Per conseguire la pensione occorre anche il requisito contributivo, che si intende soddisfatto se risultano versati almeno 5 anni nell’intera attività lavorativa. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore dovrà essere emesso il Decreto attuativo.

 

Ottava salvaguardia e quattordicesima
L'ottava Salvaguardia è un nuovo provvedimento legislativo contenuto nella legge di bilancio 2017 che consente di mantenere in vigore, in via eccezionale, le vecchie regole di pensionamento, vigenti sino al dicembre 2011, nei confronti di determinati soggetti ritenuti meritevoli di tutela previdenziale. A queste categorie continueranno ad essere applicate le vecchie disposizioni in materia di requisiti di accesso e di decorrenza anche se il diritto al pensionamento matura dopo il 31 dicembre 2011. Cinque i macro profili di tutela contenuti in quest'ultima salvaguardia: mobilità, autorizzati ai volontari, cessati dal servizio con accordi o senza con il datore di lavoro, in congedo straordinario per assistere figli con disabilità gravi, con contratto a tempo determinato. La quattordicesima è riconosciuta ai pensionati con almeno 64 anni di età e reddito complessivo fino a 1,5 volte il trattamento minimo dell’assicurazione generale obbligatoria (9.786,86 euro annuo), con un allargamento della platea rispetto al precedente paletto che era pari a due volte il minimo. Aumenta anche la somma, sempre se il reddito è fino a 1,5 volte il trattamento minimo. L’aumento varia dai 101 euro per chi ha fino a 15 anni di contributi per pensionati ex dipendenti (18 anni per pensionati ex autonomi), ai 155 euro per chi ha oltre 25 anni di contribuzione per pensionati ex dipendenti (28 anni per pensionati ex autonomi).

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