09-02-2016 ore 21:07 | Economia - Crema
di Andrea Galvani

Asst di Crema. "Grave inadempimento", revocato il contratto alla Solaris. Il commento di Ablondi, l'intervento del sindacato

"Abbiamo revocato l'incarico alla Solaris e nominato il secondo della gara, la cooperativa sociale C.S.A.P. di Milano, che subentra alle medesime condizioni contrattuali della società precedente a partire da giovedì 11 febbraio”.

 

Servizio essenziale

Il direttore generale Luigi Ablondi spiega che il servizio svolto al Cup e dal centro prelievi di Crema e di Rivolta d'Adda “è essenziale e quando c'è qualcosa che non funziona chi ci rimette sono i cittadini. I problemi durano da oltre 1 mese, abbiamo diffidato più volte la Solaris, nel frattempo abbiamo attenuato il disservizio con interventi straordinari del nostro personale, che ha dimostrato grande capacità e ha saputo supplire all'emergenza, però è stato molto complesso”.

 

Il conto dei disservizi

Se la vicenda si chiude positivamente per utenti e lavoratrici, per l'Asst di Crema avrà una coda: “per il momento abbiamo adottato la delibera di revoca, ora a parte facciamo il conto dei disservizi e glielo contabilizziamo, trattenendo quel che gli dobbiamo. Se l'accettano bene, in caso contrario faranno ricorso”. Una cosa è certa: “al 25 gennaio scorso abbiamo contabilizzato 16 disservizi”. Il dettaglio è nella delibera allegata.

 

Grave inadempimento

Come si legge nel documento siglato dai vertici dell'Asst di Crema “la quantità degli inadempimenti e la specifica gravità degli stessi in alcuni particolari giornate, unitamente alla circostanza che ad oltre 20 giorni dalla prima diffida ad adempiere la società Solaris non sia risultata in grado di assicurare la completa esecuzione del servizio ed al basso grado di probabilità che questo possa avvenire nel breve periodo, configurano l’ esistenza di una situazione di grave inadempimento contrattuale”.

 

Il sindacato

Informato della vicenda, il segretario dell'Usb Luigino Degani s'è detto “contento per le lavoratrici, anche perché quasi in contemporanea alla delibera dell'ospedale sono arrivati anche alcuni pagamenti degli stipendi, che stiamo verificando perché in alcuni casi sembrano più degli acconti che delle buste paga vere e proprie. Ora siamo in attesa, ci aspettiamo di essere contattati dal nuovo gestore, visto che dovrà garantire il servizio a partire da giovedì”.

 

Le quindici lavoratrici

Come dispone l'articolo 37 del Contratto nazionale, si prefigura il passaggio diretto delle lavoratrici, “che però – puntualizza Degani – va formalizzato e ufficializzato. Già lo scorso anno, ad aprile, le quindici lavoratrici – 11 delle quali iscritte all'Unione sindacale di base - hanno dovuto accettare un inquadramento inferiore di 2 livelli rispetto al contratto precedente, con una perdita netta di circa 100 euro al mese. I contratti al ribasso portano questi danni e vengono scontati dai lavoratori e dagli utenti”.

 

Il senso di responsabilità

Il delegato Rsu spiega che in tutta questa vicenda la cosa che l'ha maggiormente colpito è stata “la grande forza e l'unità della lavoratrici, che hanno capito che solo restando unite si poteva ottenere un risultato positivo. Credo che il direttore generale Ablondi debba ringraziare le ragazze, che dopo 4 mesi senza stipendi, tutte le mattine si presentavano al lavoro. Nessuna si è messa in malattia, se Crema è arrivata al secondo posto in Lombardia per efficienza, parte del merito va anche a loro: non ho mai visto persone con un senso di responsabilità così alto. Si meritano una conclusione a breve termine di questa vertenza; si meritano che sia la migliore possibile per loro, che a conti fatti, insieme agli utenti, sono sempre le uniche persone a rimetterci”.

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