08-05-2017 ore 12:59 | Economia - Crema
di Rebecca Ronchi

Crema, farmacie comunali. Per Arpini non regge il confronto con Treviglio

"Il recente malinteso fra la consigliera Piloni e il sindaco Bonaldi (ero presente in Commissione e la frase del sindaco era certamente riferita a diversi ambiti gestionali di servizi pubblici passati ai privati di cui si parlava, ma non alle farmacie) ha riportato alla ribalta del dibattito politico cittadino la sorte dell’azienda farmaceutica di Crema”.

 

Fatturato e redditività

Come spiega Tino Arpini “la Giunta comunale e il consiglio d’amministrazione delle farmacie hanno reso pubblici gli incrementi di fatturato e di redditività che si sarebbero registrati nel quinquennio, a beneficio delle casse comunali, per scongiurare le ipotesi di cessione. Anch’io, come tanti concittadini, ho appreso con piacere dei buoni risultati, ma mi chiedo se sia possibile fare meglio”. Come spiega il consigliere di minoranza, “l’azienda farmaceutica di Treviglio ha tre punti vendita contro i nostri sei, quattro dei quali, però, sono periferici e non omogenei. Tuttavia quelli cittadini a Treviglio, a partire dal prossimo giugno, saranno aperti ad orario continuato dalle 8 alle 20, mentre nell’orario notturno, dalle 20.30 alle 8 del mattino seguente, così come di domenica e nei giorni festivi, il servizio è sempre garantito dal punto vendita principale senza richiedere supplementi di costi per chiamata notturna/festiva”.

 

Gli orari di Treviglio

“Praticamente nella città di Treviglio le farmacie comunali sono chiuse solo mezz’ora, dalle 20 alle 20.30 sulle 24 giornaliere, sabato e domenica comprese. E quando ho obiettato sulle condizioni del personale mi si è riferito che ognuno ha il proprio carico orario limitato, con i relativi incentivi contrattuali, mentre sulla opportunità economica dell’apertura festiva, mi si riferisce di grande affluenza anche da territori limitrofi, Crema compresa, con incassi di 6/7.000 euro per domenica”.

 

Ats, il confronto tra Bergamo e Valpadana

Per Arpini è un’ulteriore dimostrazione che l’Ats Bergamo “è più dinamica o aggressiva di Ats Valpadana Mantova/Cremona. Resto convinto che il Comune di Crema debba ottenere le dovute autorizzazioni per un cambio di passo nella gestione delle proprie farmacie, soprattutto quelle cittadine a cominciare da quella di Ombriano che deve essere catalogata a tutti gli effetti come sportello cittadino e non di paese circondariale, con i quali attualmente ruota i propri turni. Mentre per gli orari di apertura il consiglio di amministrazione ha piena facoltà decisionale, in forza delle liberalizzazioni del comparto commerciale”.

 

Investimento strategico

L’esponente di Solo cose buone per Crema sostiene che il settore farmaceutico sia “praticamente indenne alla crisi economica; quindi un investimento strategico per il gettito di risorse che possono arrivare al Comune di Crema e mai come in questo caso vale l’equivalenza che “massimizzare la redditività è anche massimizzare il servizio” a beneficio della collettività”. Passando infine all’analisi delle “molteplici attività poste in essere per agevolare prodotti e fasce di clientela”, spicca “il peso dell’inutilizzo di un capiente immobile di proprietà in via Samarani, del quale solo ora, in fase di chiusura del quinquennio, si pensa ad un progetto di valorizzazione, per altri usi (asilo nido?), mentre nel frattempo si sono sostenuti costosi canoni di locazione”.

 

La gestione “più utilitaristico/privatistica”

In sostanza, “quello che la consigliera Piloni teme molti amministratori lo invocano: la cessione delle farmacie comunali. Personalmente ritengo invece che gli si debba dare una gestione concettualmente più utilitaristico/privatistica, per garantire un buon gettito annuo al fabbisogno comunale ma anche con automatica estensione dei benefici sociali. Se mai un giorno, mi auguro di no, si addivenisse alla necessità di venderle, come per ogni altra attività commerciale, il loro avviamento sarà valutato in base all’andamento storico degli incassi. Anche in quest’ottica, dunque, sono opportune scelte strategiche”.

637