08-01-2017 ore 10:53 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Commercio estero, record storico. Nel 2016 esportati 38 miliardi di euro di prodotti agroalimentari, in crescita del 3 per cento

“Record storico per il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani che nel 2016 ha raggiunto il massimo di sempre, arrivando a quota 38 miliardi di euro grazie a una crescita del 3%”. È quanto emerge da una proiezione della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero nei primi nove mesi del 2016.


Olio, ortofrutta e formaggi

“Quasi i tre quarti delle esportazioni - sottolinea la Coldiretti - interessano gli Stati dell’Unione Europea con il mercato comunitario che aumenta il proprio peso grazie a un incremento del 4%, ma il Made in Italy a tavola continua a crescere su tutti i principali mercati, dal Nordamerica all’Asia fino all’Oceania. Solo in Russia l’export continua a soffrire pesantemente gli effetti dell'embargo. Il prodotto più acquistato all’estero si conferma il vino (per un valore di 5,6 miliardi e una crescita del 3%) davanti all’ortofrutta fresca (5 miliardi e +4%), ai formaggi (2,4 miliardi e +7%) e all’olio che fa segnare un +6%. Balzo in avanti anche dai salumi, con un +8%.


Spumante +57% in Francia

Il vino tricolore ha successo in Francia (+5%), Stati Uniti (+3%), Australia (+14%) e Spagna (+1%). Nella patria dello champagne lo spumante tricolore fa addirittura segnare un incremento in doppia cifra, pari al +57%. Oltre al vino, i francesi gradiscono anche il formaggio italiano, le cui vendite sono cresciute dell’8%.

 

Birra, pasta e salsicce

“Dati alla mano – sottolinea Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Cremona – è interessante anche il fatto che salumi e prosciutti italiani spopolino in una ‘terra di salsicce’ come la Germania, dove il nostro export di questi prodotti ha registrato un +9% e negli Stati Uniti, patria degli hamburger, dove conquistiamo un +19%, grazie anche al superamento del blocco durato 15 anni delle esportazioni nazionali in Usa”. In Cina, gigante asiatico che alcuni vorrebbero come inventore degli spaghetti, la pasta made in Italy trionfa registrando un +16%. Ottimi risultati anche dalla birra, che conferma la crescita nei paesi nordici, dalla Germania (+6%), alla Svezia (+7%), fino ai pub della Gran Bretagna (+3%), con un vero e proprio exploit nell’Irlanda della Guinness (+31%).

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