06-07-2015 ore 16:15 | Economia - Associazioni
di Rebecca Ronchi

Caldo, maiali stressati si mettono a dieta e mucche tagliano latte del 10 per cento

Ventilatori, acqua fresca nebulizzata e colazioni all’alba contro lo stress da caldo dei maialini. Con le alte temperature degli ultimi dieci giorni – dice la Coldiretti regionale – anche negli allevamenti di suini sono partite le contromisure per resistere agli effetti del super anticiclone africano Flegetonte. “Gli animali – spiega Gianenrico Spoldi, 45 anni, di Trigolo (Cremona) – mangiano il 50 per cento in meno, abbiamo fatto partire i ventilatori e doccette per le scrofe e abbiamo anticipato alle 6 del mattino il primo pasto e posticipato verso le otto e mezza di sera la cena”.

 

Climatizzatori e condotti

“Fra gli allevatori – aggiunge la Coldiretti Lombardia - c’è anche chi si è attrezzato con veri e propri climatizzatori oppure chi ha realizzato stalle con condotti di aria a un metro e mezzo di profondità per un raffrescamento il più possibile naturale e senza dispendio di energia, come Giuseppe Cavagna, 36 anni di Isorella (Brescia), che racconta: “Sono dei minitunnel sotterranei che tengono ventilate le sale parto in modo da garantire il miglior clima possibile alle scrofe. Lo stesso sistema lo stiamo per creare dove ci sono i maialini”. Il caldo afoso sta colpendo anche le stalle da latte, dove la produzione è già calata del 10%.


L'aumento dei costi

“Le mucche bevono molta acqua e mangiano poco – racconta Umberto Lovati di Bertonico – hanno iniziato due settimane fa con un meno 5% e adesso hanno ridotto di oltre il 10% a causa dell’afa”. Per le mucche - riferisce la Coldiretti - il clima ideale è fra i 22 e i 24 gradi per questo sono già scattate le misure anti afa come ventilatori e doccette e gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo, anche perché ogni animale arriva a bere fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 soliti. Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche un aumento dei costi alla stalla per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo.

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