05-08-2017 ore 12:48 | Economia - Mercati
di Ilaria Bosi

Vendemmia 2017 anticipata di dieci giorni. Quantità prevista, l'Italia supera la Francia

È iniziata la vendemmia 2017. La produzione complessiva è preventivata in calo tra il 10 e il 15% rispetto ai 51,6 milioni di ettolitri dello scorso anno. Caldo e della siccità la rendono la più precoce dell’ultimo decennio, con un anticipo di circa dieci giorni rispetto allo scorso anno. L’inverno è stato asciutto e mite, con un precoce germogliamento della vite che ha favorito danni da gelate tardive, con persistente siccità e grandinate.


Annata di qualità

Le condizioni attuali fanno ben sperare per una annata di buona o ottima qualità, in particolare per i vigneti che hanno subito meno le carenze idriche o dove gli agricoltori sono riusciti ad intervenire con irrigazioni di soccorso. “Lo stato fitosanitario – precisa la Coldiretti - si presenta complessivamente buono, il clima asciutto non ha favorito lo sviluppo di fitopatie e la gradazione zuccherina sarà in media più elevata”.


Uve pinot e chardonnay

In Italia la vendemmia parte tradizionalmente con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. L’anticipo di raccolta riguarda praticamente tutte le principali etichette ma la situazione produttiva è variegata lungo la Penisola con un calo del 30% in Franciacorta. La lunga siccità potrebbe influire sulla produzione del Chianti e di altre denominazioni toscane. La qualità del vino sarà sempre all'altezza, ma un leggero calo di raccolta in una annata ottima si stima anche per il Primitivo di Manduria, carica di grado zuccherino, rispetto al 2016.


Tra i 36-37 milioni di ettolitri

Dal punto di vista quantitativo l’Italia conquisterà quest’anno il primato produttivo rispetto alla Francia dove le prime stime per il 2017 danno una produzione in forte calo sul 2016, per un totale stimato attualmente tra i 36-37 milioni di ettolitri a causa delle gelate tardive. Non va meglio in Spagna dove a ridurre la produzione oltre ad alcune zone colpite dalle gelate tardive è la siccità che sta mettendo a dura prova i viticoltori.

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