03-09-2017 ore 16:17 | Economia - Associazioni
di Giovanni Colombi

Libera artigiani di Crema, probabile l'uscita da Casartigiani per la mancanza di servizi

La Libera artigiani di Crema uscirà da Casartigiani per iscriversi a un’altra confederazione di categoria che opera già nel Cremasco? Sarebbe una spaccatura storica e clamorosa. Tutto dipenderà anche dall’esito che potrebbe avere il prossimo incontro tra il presidente di Casartigiani, Giacomo Basso, e i dirigenti della Libera artigiani di Crema. Questi ultimi, come da accordi presi con il direttore di Casartigiani, Nicola Molfese, stanno aspettando la telefonata da Roma per una riunione che si dovrebbe svolgere entro il mese di ottobre o nella Capitale oppure a Crema. Di certo, la disarmonia degli artigiani cremaschi nei confronti di Casartigiani non è stata del tutto risolta nella riunione che si è svolta nei primi giorni di luglio a Roma. La delegazione cremasca era composta dal presidente Marco Bressanelli, dal past president Giuseppe Capellini, dai vice presidenti Cristian Tacca e Angelo Valota, dal consigliere Stefano Pasquini e dal direttore Renato Marangoni.

L'incontro di luglio
Una riunione che non aveva precedenti nella lunga storia dei rapporti tra l’associazione cremasca, fondata nel maggio del 1953 e Casartigiani, nata nel 1958. Alla base dell’incontro c’era sicuramente la necessità un rapporto più diretto ed esclusivo tra le due realtà associative. D’altra parte, lo aveva ammesso lo stesso Molfese: “Con Crema, a tutt’oggi abbiamo avuto solo una collaborazione saltuaria, anche perché dall’ex direzione il messaggio lanciato a Roma in questi anni era che a Crema tutto andava bene. Anche noi siamo d’accordo di avere con la Libera associazione un rapporto diretto e serrato. Perché, se ci sono dei problemi, insieme si chiariscono subito e si risolvono”. Un chiaro invito, insomma, a saltare eventuali passaggi intermedi. Anche perché l’introduzione dei dirigenti della Libera artigiani all’incontro romano era stata chiara e categorica: «La nostra non è solo una visita di cortesia». Un frasario schietto e franco per mettere subito le carte in tavola. Quali carte? Tante. Per esempio, solo contando sulle proprie forze, la Libera artigiani («che anche in questi anni di crisi prolungata ha mantenuto una robusta struttura di 40 dipendenti» è stato fatto notare) sta risolvendo problemi complessi, senza aver potuto contare sulla struttura centrale.

 

L'incontro di luglio con il direttore di Casartigiani, Nicola Molfese


Le problematiche affrontate
I servizi, poi. La mancanza di comunicazione diretta tra Roma e Crema ha creato incertezze sulle decisioni da prendere in sede locale. Di certo, informazioni mediate e non di prima mano, hanno creato confusione sull’esistenza o meno del Caf di Casartigiani. Solo l’incontro che c’è stato nella capitale ha chiarito la questione: per svolgere attività di assistenza fiscale, la Confederazione ha sottoscritto quest’anno la convenzione con il CAF Lavoro e Fisco Srl. Altra questione: il Patronato; c’è, non c’è più? Anche in questo caso, a causa delle notizie contraddittorie arrivate nella sede cremasca, la Libera artigiani “ha dovuto navigare a vista” hanno fatto sapere i cremaschi a Casartigiani. A Roma, finalmente, si è saputo che la Confederazione ha ritenuto, per una questione economica e per un traguardo di numeri difficilmente raggiungibile, di non avere più un proprio Patronato e ha lasciato libere le proprie associazioni sul territorio di trovare accordi sinergici con patronati di loro fiducia. Anche diversi da quello indicato dalle strutture regionali. “Questa crisi ha fatto capire che senza efficienza, a tutti i livelli, non si va da nessuna parte: né voi né noi”, hanno sottolineato i dirigenti cremaschi che hanno elencato le opportunità offerte dalla Libera artigiani ai propri associati: dagli «Sportelli» già nati e in fieri per alcune categorie, ai corsi di formazione, ai servizi legati al credito e alla consulenza finanziaria, alla partnership con altre associazioni che sono all’avanguardia in particolari servizi. Ed è proprio questo il messaggio lanciato dai cremaschi ai dirigenti di Casartigiani: “Così come siamo costretti ad essere efficienti nelle nostre aziende per essere competitivi, pretendiamo la stessa efficienza nei servizi offerti dalla Confederazione alla Libera e da questa agli associati del nostro territorio. Non è più tempo di regali. A nessuno”. Ed è proprio sulla qualità dei servizi offerti ai cremaschi che ci sarà la spaccatura o la rinnovata intesa con Casartigiani.

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