02-09-2015 ore 20:17 | Economia - Mercati
di Enrico Tupone

Fenomeno immigrazione, una risorsa economica per la nazione. Dalla ricchezza prodotta alla ricaduta fiscale

L’analisi del fenomeno dell’immigrazione non può prescindere dall’analisi dell’impatto economico che uno spostamento di massa di intere popolazioni ha ed avrà sulla economia dei paesi occidentali.

 

Oltre 5 milioni di migranti

Nel nostro paese ad esempio i migranti hanno ampiamente superato i 5 milioni (oltre l’8% della popolazione), con un contributo alla ricchezza del paese di oltre 120 miliardi di euro. Sono circa 500 mila le attività imprenditoriali che fanno capo a immigrati e riguardo all’occupazione prevale la presenza nel lavoro non qualificato. Di media un immigrato occupato guadagna poco più di 900 euro al mese contro i 1.326 euro di un cittadino italiano.

 

La ricchezza prodotta

Ai dati sopra citati vanno aggiunti gli importi relativi ai redditi dichiarati dagli immigrati, pari a oltre 50 miliardi di euro, ed imposte per 6 miliardi, la propensione al consumo delle famiglie straniere (ovvero il rapporto tra consumo e reddito) è pari al 105,8%, vale a dire che le famiglie straniere tendono a non risparmiare, anzi ad indebitarsi, il gettito Iva si aggira sui 2 miliardi di euro e per finire con i dati di previdenza che, secondo dati ufficiale Inps piuttosto vecchi (2009), dicono che i contributi versati dagli stranieri rappresentano il 4,2% del totale, con un gettito contributivo stimato di 8,9 miliardi.

 

Le paure della società
Gli immigrati non solo sostengono parte dell’economia ma sostengono anche il nostro sistema previdenziale, considerando che circa l’80% della spesa è assorbita dalle persone ultrasessantacinquenni e che l’impatto dei nati all’estero è nettamente più basso sul peso sia delle pensioni sia della sanità, dai ricoveri all’uso di farmaci. E’ comprensibile che la crisi economica contribuisca a far crescere le paure, le angosce di tanti disoccupati, esodati, sfrattati, precari ma non si può accettare che sentimenti di odio, di intolleranza, di mancanza di umanità, si scarichino sugli immigrati, visti a torto come coloro che portano via il lavoro, come coloro che sfruttano gli italiani, e le cifre che ho brevemente riassunto sopra dimostrano ampiamente il contrario.

 

I migranti italiani

Come ricorda Gian Antonio Stella parlando dei nostri immigrati all’inizio del secolo scorso“ Non c’è massacro contro i nostri nonni emigrati, da Tandil in Argentina a Kalgoorlie in Australia, da Aigues Mortes in Francia a Tallulah negli Stati Uniti, che non sia nato dallo scoppio di odio dei «padroni di casa» contro gli italiani che «rubavano il lavoro». Basti ricordare il linciaggio di New Orleans del 15 marzo 1891, dove tra i più assatanati nella caccia ai nostri nonni c’erano migliaia di neri, rimpiazzati nei campi di cotone da immigrati siciliani, campani, lucani”. La storia insegna.

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