02-07-2015 ore 18:37 | Economia - Associazioni
di Ilaria Bosi

Ripartire investendo sul patrimonio culturale. A Cremona l'assemblea annuale di Cna Lombardia

Presso l'auditorium Arvedi del museo del violino di Cremona si è svolta l’annuale Assemblea di Cna Lombardia dedicata a La cultura come leva di sviluppo dei territori. I laori sono stati introdotti dall’esibizione – con un Guarnieri del Gesù del 1734 - di Lena Yokoyama. Ospiti del presidente regionale di Cna, Daniele Parolo, il segretario nazionale Cna Sergio Silvestrini, l'assessore regionale alle culture Cristina Cappellini, Giovanni Carlo Federico Villa dell’Università di Bergamo e curatore della mostra Palma il Vecchio, oltre a Virginia Villa, direttrice del Museo del Violino.

 

Il patrimonio

Come spiegato da Giuseppe Vivace, segretario Cna Lombardia, “abbiamo scelto la cultura, una parola spesso bistrattata anche dalle politiche pubbliche, con pochi investimenti, poca attenzione. Eppure di cultura, di arte, si mangia per dirla senza tanti giri di parole. Dietro ogni cosa di grande valore c’è l’uomo e la sua maestria, spesso dietro c’è il lavoro artigiano”. L'assessore Cristina Cappellini ha puntato sull'importanza di “fare rete, aprirsi anche a Regioni vicini, in un’ottica che sia sovra-regionale, valorizzando il patrimonio regionale per guardare al futuro, alle nuove tecnologie per unire tradizione e innovazione”. “Siamo consapevoli che il fattore cultura è una delle grandi risorse, forse la più grande, del nostro Paese”, ha sostenuto Daniele Parolo, presidente regionale Cna: continuiamo a dire a chi ci rappresenta politicamente che senza l’artigianato con non ci sarebbe l’Italia, questa Italia”. “La riscoperta della manualità – ha affermato il segretario generale Cna Sergio Silvestrini – ha carattere economico e antropologico. La perdita di valori odierna forse può essere superata dando un senso al lavoro e l’artigiano riesce a farlo con la bontà della propria opera”.

 

Qualità della vita

In chiusura, Giovanni Bozzini, presidente di Cna Cremona: “È una ridicola convinzione che “con la cultura non si mangia”. Abbiamo dimostrato che molte imprese e professionisti portano benefici ed opportunità di crescita nei territori che si occupano di arte e creatività. Cna ha deciso di sostenere il Museo del Violino perché crede nel suo progetto, dato che oltre agli effetti sull’occupazione, sull’indotto e alla ricaduta economica, ci sono aspetti legati al miglioramento della qualità della vita di chi frequenta i luoghi di cultura. Non c’è bisogno di inventarsi strane formule per creare sviluppo, basterebbe mettere tutti nelle condizioni di sfruttare quelle che già ci sono e che il patrimonio di questo territorio mette a disposizione”.

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