01-05-2024 ore 19:02 | Economia - Mercati
di Giovanni Colombi

Festa dei lavoratori. Nicola Zacchetti, Anmil: ''basilare diffondere la cultura della sicurezza''

“La giornata del primo maggio ci offre l’occasione di riflettere sul lavoro come valore basilare della persona ed elemento fondante della nostra società e, per espresso dettato costituzionale, della nostra Repubblica”. Con queste parole il consigliere di Anmil Cremona, Nicola Zacchetti, riportando le parole del presidente territoriale Mario Calzi, ha aperto la cerimonia di commemorazione della Festa dei lavoratori che si è svolta stamattina in piazza Marconi, a Crema. “In questi anni difficili, riteniamo giunto il momento per riscoprire l’importanza del lavoro quale elemento di crescita non solo professionale della persona, ma come strumento di coesione sociale e di riconoscimento della dignità umana. Purtroppo, il 1° maggio diventa anche il momento per ricordare che questi principi spesso rimangano solo parole: ci ritroviamo così a stringerci alle famiglie di quanti sul lavoro hanno perso la vita, a tutte le persone che a causa di un incidente devono oggi convivere con una disabilità, a coloro che hanno contratto una dolorosa malattia professionale.

 

Salute e sicurezza dei lavoratori

“L’associazione nasce nel 1943 e da 80 anni si batte affinché alle vittime di infortuni e malattie professionali, nonché alle loro famiglie, siano sempre garantite tutele adeguate da parte dello Stato, a fronte di un danno subito nell’esercizio del proprio diritto costituzionale al lavoro. Allo stesso tempo, tuttavia, è massimo il nostro impegno affinché questi eventi terribili non accadano più, perché sia assicurata in tutti i luoghi di lavoro la massima attenzione al tema della salute e sicurezza dei lavoratori. La mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro nel nostro Paese continua ad avere conseguenze tragiche: migliaia sono le famiglie che perdono un proprio caro, un marito, una moglie, un genitore, un figlio; ancor più numerosi sono coloro che, a causa di un infortunio, subiscono danni fisici e psicologici con i quali dovranno convivere per il resto della loro vita”.

 

Una questione di cultura

“L’Anmil è da sempre fermamente convinta dell’importanza di dare centralità alla diffusione della cultura della sicurezza, come veicolo di azioni positive in grado di arginare questi tragici eventi agendo sui comportamenti e sulla percezione del rischio che ognuno di noi dovrebbe avere in ogni ambito della vita. Lo facciamo attraverso la testimonianza diretta delle vittime di questi eventi, capace di incidere in maniera molto profonda sui comportamenti e sulle coscienze individuali. Riteniamo sia necessario inserire in tutte le attività formative nelle aziende e nelle scuole le Testimonianze delle vittime del lavoro, che cambiano il paradigma e scuotono le coscienze di tutti, a cominciare dalle certezze di fondo sulla forza delle proprie capacità, sulla possibilità di derogare le regole e le norme antinfortunistiche, dove la sottovalutazione di rischi e responsabilità ha provocato solo vittime”.

 

La formazione

“La formazione offerta sui luoghi di lavoro è essenzialmente burocratica e nozionistica, se non addirittura fatta di carta e di attestati a pagamento. Purtroppo la maggior parte dei formatori alla sicurezza oggigiorno è costituita da tecnici che forniscono nozioni, senza un reale coinvolgimento dei destinatari della formazione. In questa logica, dovrebbe invece imporsi una nuova didattica, quella della Testimonianza, capace di arricchire i programmi formativi previsti dalla legge con il coinvolgimento emozionale, che renderà indelebile nella mente del corsista la formazione e la necessità di focalizzarsi non sulle nozioni, ma sulla consapevolezza della centralità della prevenzione. I volontari Anmil da ormai oltre vent’anni hanno messo il proprio vissuto al servizio della diffusione della cultura della sicurezza, entrando nelle aziende e nelle scuole, incontrando migliaia di lavoratori, datori di lavoro, studenti ed insegnanti”.

 

Il rapporto con le istituzioni

“La forza di questo metodo sta diventando diffusamente riconosciuta e apprezzata in tutto il territorio nazionale, anche da parte delle massime Istituzioni, a partire dal ministro Calderone e dal presidente della Commissione lavoro della Camera Walter Rizzetto. Solo poche settimane fa è stata approvata alla Camera una proposta di legge, a prima firma proprio dall'onorevole Rizzetto, che consentirà di inserire l’insegnamento della sicurezza sul lavoro e del diritto del lavoro nelle scuole all’interno delle lezioni di educazione civica, anche attraverso l’apporto della Testimonianza. Un provvedimento importantissimo che ci auguriamo possa essere approvato velocemente anche in Senato per poter essere applicato tempestivamente. Siamo orgogliosi di poter contribuire con iniziative concrete ad una battaglia della quale tutti dobbiamo sentirci parte e ugualmente responsabili: solo da sinergie e interessi comuni possono nascere soluzioni ai problemi. Grazie per questa giornata di confronto e per l’attenzione. A tutti voi auguro buon lavoro, nell’auspicio di continuare a collaborare per la tutela della vita e della salute di tutti i lavoratori, oggi come ogni giorno”.

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