31-10-2017 ore 14:54 | Cultura - Musica
di Andrea Galvani

Madness, ripagati a Trezzo sette lunghi anni d’attesa. In apertura potente live dei Giuda

Sette anni. Tanto a lungo hanno dovuto aspettare i loro fan per riempire il Live di Trezzo sull’Adda fino all’orlo. Gli amatissimi Madness da Camden Town, London, hanno dato vita ad uno show di grandissimo livello, basato su Can’t Touch Us Now, l’album uscito lo scorso anno per Universal. Special guest all’evento promosso dalla Barley Arts, la sempre più apprezzata band italiana dei Giuda, che probabilmente riesce a farsi apprezzare meglio all’estero piuttosto che nel nostro Paese. Una nazione decisamente distratta.

 

Fats Domino, one step behind

La scaletta dei Madness è arguta e accattivante. Si apre con il superclassico One Step Beyond, annunciato in italianoe e riassunto della loro musica: un passo avanti. La serata prosegue con un pezzo cult del loro secondo album, Embarrassment, prima di pescare dal repertorio di Prince Buster. Si torna al 1979 con My Girl, alternato ai recenti Mr Apples ed Herbert. Spazio tributo con I’m walking, di un grandissimo del panorama mondiale scomparso una manciata di giorni fa, Fats Domino. Seguito a stretto giro di basso da Blackbird, alias Amy Winehouse. La platea si scatena con Baggy trousers e Wing of a dove. Dopo House of fun, un marchio di fabbrica, arrivano Madness e Night boat to Cairo, una versione estesa che porta ai titoli di coda. Sette anni d’attesa per una notte memorabile. Anche questa è Madness. 

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