31-03-2015 ore 13:56 | Cultura - Incontri
di Paola Adenti

Madignano. Le onde, la Toscana, le storie e i personaggi dello scrittore Fabio Genovesi

È con voce pacata, contraddistinta dal forte accento toscano, che lo scrittore Fabio Genovesi ha intrattenuto piacevolmente per circa due ore il pubblico intervenuto in Sala delle Capriate, a Madignano, lo scorso 29 marzo. Con ironia ha raccontato episodi di vita vissuta a cavallo fra infanzia e adolescenza, facendo emergere anche attraverso la narrazione orale il mondo fantastico racchiuso in sé e nelle sue storie. La serata è collocata all’interno di una serie di incontri con gli autori promossi dall’assessorato alla cultura, dalla Commissione Cultura e dalla biblioteca del Comune. La conversazione è stata condotta dal giovane Assessore alla Cultura Pietro Cantoni che ha presentato l’ultimo libro dello scrittore dal titolo Chi manda le onde” pubblicato lo scorso febbraio per Mondadori. Quattro anni di gestazione hanno portato Genovesi ad intessere una trama ricca di personaggi e di storie, di vite intrecciate ambientate nella sua terra d’origine, la Toscana, dove è nato nel 1974.

 

Le onde

L’autore ha in precedenza pubblicato i romanzi Versilia Rock City, “Esche vive”, tradotto in dieci lingue, e Tutti primi sul traguardo del mio cuore”, diario on the road della sua avventura al Giro d'Italia. Collabora inoltre con il Corriere della Sera, Il Tirreno ed alcuni settimanali. “Chi manda le onde”, ultima sua fatica letteraria, è candidato al Premio Strega 2015 e sta raccogliendo ampi consensi in tutta Italia. Invitato a raccontare di come sia nato il titolo del libro, Genovesi ne ha narrato l’origine sottolineando che, come le onde, le storie arrivano, sono inaspettate così come gli eventi della vita “fra uno schiaffo e una carezza”. Non importa sapere chi manda le onde, ma chiederselo.

 

Nudi

L’autore ha parlato della trama che solitamente arriva scrivendo. Si parte nudi, solo così si può scrivere della vita delle persone e non dei personaggi. Quando ciò non accade si nota subito quanto risultino finti, meccanici”. Genovesi ha dichiarato di ascoltare i suoi personaggi per far funzionare la storia. “Il narratore non si deve imporre, deve stare in ascolto... Nei periodi di produzione attiva mi impongo di ascoltare anche la musica che potrebbe piacere ad ogni singolo personaggio, per entrare meglio in ognuno”. Mare, solitudine, casualità, diversità sono temi ricorrenti nella trama, ha fatto notare Cantoni, e l’autore ha replicato che è in effetti affascinato dalla conoscenza delle differenze.

 

Luna e gli altri

Luna, la protagonista del libro, è una ragazza albina, “diversa”, che spicca e si nota. Rapito dai misteri della vita umana, animale e dalla natura, ha invitato tutti ad alzare lo sguardo da WhatsApp e vedere il mondo con occhi curiosi. Da ricordi di vita sono nati il fratello abbronzato e surfista di Luna, la bella madre che si abbruttisce per non apparire, il bimbo di Chernobyl amico della ragazza, il supplente di un supplente e non poteva mancare un bagnino in pensione, Ferro, collage di vizi e virtù di una serie di bagnini realmente conosciuti a Forte dei Marmi. Tutte persone fondamentalmente sole che idealmente e concretamente formano una famiglia, un nuovo concetto di famiglia, ma pur sempre famiglia. “Siamo tutti soli: vediamoci!”.

 

Come babbo e mamma

Esiste un personaggio o un prototipo di personaggio al quale sei più affezionato? Alla provocazione dell’Assessore, Genovesi ha risposto che uno scrittore, come un babbo o una mamma, deve voler bene a tutti i suoi personaggi, senza giudicarli. Un libro viene scritto sia dal narratore che dai lettori che creano volti, interpretano liberamente le parole, senza gabbie. Poi un libro dovrà camminare da sé, con le proprie gambe. Genovesi, a tratti sospeso in un mondo di pensieri e sogni, ha affermato di trovare assurdo che le persone muoiano. “È una follia! Nei miei scritti allungo loro la vita, inserisco aneddoti e comportamenti strani di persone conosciute. Così come inserisco particolari di persone incrociate casualmente nella vita e che sicuramente non rivedrò mai più”.

 

Scuola e Strega

Non sono mancate disquisizioni sul mondo della scuola, sull’avvicinamento dei ragazzi alla lettura che purtroppo è spesso associata a noia ed imposizione. Un brano tratto da “Esche vive” venne inserito anni fa in una prova Invalsi ed aprì una finestra di conoscenza reciproca fra Fabio Genovesi e il mondo dei giovani. La candidatura al Premio Strega? “Una bella avventura. Non si devono vivere tanto gli eventi per un obiettivo, ma per sfruttare al meglio il percorso. È bello ciò che succede intanto”. Molte sono state le domande per l’autore da parte del discreto pubblico in sala, all’interno dell’atmosfera colloquiale creatasi. Un pubblico affezionato, che ha dimostrato di conoscere Genovesi e i suoi libri. Ha chiuso la serata l‘intervento del Sindaco di Madignano, Guido Ongaro (nella foto in alto), che ha ringraziato lo scrittore auspicando prossimi incontri con una sala gremita. “È un’iniziativa nuova che si sta facendo conoscere allargando piano piano i suoi confini”. Ha ricordato inoltre il prossimo incontro, il 10 aprile, con l’autrice Francesca Baldacci.

 

Genovesi per Crem@online

Hanno definito la scrittura di Fabio Genovesi “audace e ironica”.

L’italiano è una lingua viva, in corso, non uso un linguaggio letterario. Ascolto la lingua così come ascolto i miei personaggi. L’ironia fa parte di me, della Toscana con le sue terre forti e così diverse.

Chi manda le onde” è stato definito una sorta di fiaba contemporanea.

Nel mondo accadono cose stupefacenti che la gente nemmeno vede. Io mi fermo e cerco di stupirmi, sempre. Forse da qui deriva la mia scrittura.

Continuano gli incontri con gli studenti? Cosa dicono leggendo “LP” o “giradischi”?

Sì, i ragazzi mi piacciono moltissimo. Non siamo in grado di capirli e viceversa, ma va bene così. Ognuno è figlio del suo tempo. Quando scrivo sono fiero di inserire anche termini oggi desueti, poco usati, ma fanno parte del mio mondo e io lo salvaguardo.

La musica è parte fondamentale nella tua vita e nei tuoi libri.

Sono un musicista inside, quando scrivo ho più in mente un disco che un libro. Amo il blues e le canzoni con una storia fra le note. Voglio testo e melodia. La sola musica è come una T-shirt senza scritte....

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