30-03-2016 ore 20:49 | Cultura - Arte
di Andrea Galvani

Fondazione San Domenico. L'arte cremasca nelle collezioni private

“L'obiettivo è di coinvolgere i cittadini e farli partecipare al funzionamento della Fondazione San Domenico”. Per questo, ha spiegato il presidente Giuseppe Strada, “abbiamo pensato di rivolgerci direttamente ai cremaschi che possiedono opere di artisti della città e del territorio per realizzare una grande esposizione, durante la quale tutti possano godere delle bellezze create dai nostri concittadini”.

 

Collezioni private

La prima parte del progetto – triennale - si concentra sulla prima metà del Novecento, con l'intento di “rileggere l’arte attraverso le opere del collezionismo privato”, quindi non solo quadri ma anche sculture e non solo di Arata, Biondini, Barbaro e Martini come riportato in una nota stampa, ma come spiegato da Strada, “arte a 360 gradi”. I primi contatti con alcuni importanti realtà del territorio sono stati avviati da tempo e col tempo sarà possibile stabilire quanto spazio riservare alla mostra e se esiste la possibilità che alcuni privati aprano le porte di casa, di palazzi o di istituti, come potrebbe accadere con la Fondazione benefattori cremaschi o la Popolare e la Banca cremasca.

 

Comitato scientifico

"Il San Domenico - ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione, Antonio Chessa - garantirà l'anonimato dei proprietari, l'assicurazione e la sicurezza. Il compito di selezionare le opere verrà invece affidato ad un comitato scientifico “formato da giovani laureati in storia dell'arte ed esperti”. La realizzazione dell'esposizione – tra dicembre 2016 e gennaio 2017 - e di un apposito catalogo potrà contare sul progetto di alternanza scuola lavoro che la Fondazione ha concordato con il liceo artistico Bruno Munari di Crema.

 

Contatti

Tutti gli interessati dovranno contattare la Fondazione San Domenico con il mezzo che ritengono più consono: di persona in via Verdelli, per telefono 0373.85418 o via mail, [email protected], [email protected]. Incaricati dell'organizzazione sono Carlo Solzi e Claudia Bonomi, secondo i quali la decisione di realizzare l'esposizione nel prossimo mese di dicembre "rappresenta un dono fatto dalla Fondazione alla città".

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