29-09-2016 ore 12:15 | Cultura - Arte
di Stefano Zaninelli

Crema. Dalla mostra Biennale di Soncino alle vetrine di Hermès. Le opere di Giulia Ronchetti seducono l’alta moda francese

“L’arte non si trova solo nei musei o nelle gallerie, ma ovunque la si voglia vedere”. Anche nelle vetrine della Maison Hermès, dove le opere dell’artista cremasca Giulia Ronchetti hanno fatto bella mostra di sé da giugno ad agosto. Un’esposizione che ha coinvolto le boutiques di tutta Italia, portando in primo piano quarantaquattro opere – di cui quattro pannelli da quasi due metri quadrati – disegnate interamente a mano.

 

Dalla Biennale a Hermès

Tutto è cominciato a Soncino, all’ottava mostra Biennale. L’esposizione dell’artista cremasca presso l’ex Filanda ha catturato l’attenzione di uno studio di Milano, che le ha affidato l’allestimento delle vetrine di Hermès. Dunque, come cambia il rapporto tra l’arte e gli spazi che riesce a conquistare? Spiega Giulia: “penso che il luogo cambi il livello di risonanza che l’arte può avere all’interno della società, rendendola più o meno accessibile al pubblico”.

 

I temi e l'ispirazione artistica

Acqua, terra aria e animali primordiali: questi i temi delle opere della giovane disegnatrice cremasca, minuziosamente particolareggiati e realizzati attraverso tecniche miste: inchiostro liquido a pennino, acquerello, matita e pastelli per i pannelli; scansioni digitali e supporti in plexiglass e cartone per i disegni. “L’ispirazione – commenta l’artista – arriva da più stili e artisti differenti. L’arte del passato mi affascina molto, sopratutto l’arte decorativa egizia, lo stile fiammingo, l’iperrealismo e artisti come Escher, Hieronymus Bosch e Mucha. Cerco di essere fedele a tutto quello che mi attrae e, a mio modo, lo riporto sulla tela in un processo del tutto naturale”.

 

Il traguardo, un nuovo inizio

Se da un lato l’esposizione per Hermès rappresenta “un traguardo importante, una collaborazione incredibile”, dall’altro il ciclo artistico non è ancora concluso: alcune opere troveranno posto nella mostra Gardens beyond the clouds, a Cremona. L’obiettivo – che in questo caso coincide con la speranza – “è continuare a realizzare ciò che sento e di poterlo fare non solo su tela o carta, ma a 360 gradi – conclude Giulia – e di poter collaborare con aziende e artisti su progetti che possano farmi crescere e mettermi in contatto con realtà diverse e in continuo movimento”.

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