28-03-2015 ore 18:02 | Cultura - Incontri
di Paola Adenti

Calabresi e D’Avenia: incontro fra scrittori organizzato dal Banco Popolare di Lodi per presentare Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa

È iniziato il ciclo di convegni e presentazioni pubbliche organizzati dal Banco Popolare di Lodi presso l’Auditorium Tiziano Zalli di Via Polenghi Lombardo. Ospiti del primo incontro Mario Calabresi, giornalista e scrittore, e Alessandro D’Avenia, insegnante e scrittore, che hanno presentato l'ultimo libro di Calabresi Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa, pubblicato per Mondadori nella collana Strade blu.

 

Pubblico giovane

Lo scorso 26 marzo a partire dalle 18.30, un pubblico numerosissimo e variegato, contraddistinto dalla presenza di molti giovani, ha accolto con calore i due scrittori che hanno saputo intrattenerlo all’interno di un’atmosfera tranquilla e rilassante. Chiacchiere tra amici fra racconti di episodi di vita che hanno spesso strappato applausi o suscitato ilarità. Calabresi, classe 1970, ha ironizzato più volte sulla presenza del giovane professor D’Avenia, classe 1977, sempre in grado di attirare alle presentazioni e agli incontri molti ragazzi. “Con Gramellini, giorni fa, abbiamo avuto un folto pubblico sì, ma di settantenni”. Tanto austero nell’aspetto quanto ironico Calabresi, tanto giovanile quanto serio D’Avenia. Accomunati dalla letteratura, dagli studi e dalla vita, hanno parlato di speranza e di futuro.

 

Genitori e figli

L’incontro si è aperto con la proiezione di un filmato inerente i luoghi e le situazioni di cui tratta il volume, ma inizialmente il libro è stato solo un pretesto per affrontare da subito uno dei temi predominanti del racconto: il rapporto fra genitori e figli in un confronto fra generazioni. Calabresi ha fatto alcune considerazioni sul presente in un mondo in cui i genitori si preoccupano dei figli con slancio e con amore, ma in modo eccessivo trasmettendo loro ansia per il futuro. Oggi si assiste alla rottura della tradizionale idea di progresso. Un tempo i genitori sapevano che la vita dei propri figli sarebbe stata sicuramente migliore della loro. Ora non è più così. Spesso anziani padri e madri fanno godere ai figli parte delle loro sicurezze, anche economiche. Entrambi gli scrittori frequentano sovente il mondo dei ragazzi, l’uno in quanto docente, l’altro durante incontri o presentazioni e notano quanto i sentimenti predominanti dei giovani verso il futuro siano ansia, paura, precarietà ed incertezza che non sanno gestire.

 

Il professore e l’Odissea

D’Avenia ha tracciato linee guida d’interpretazione fra il rapporto padri/figli oggi e quello tramandato dai classici. Un esempio per tutti l’Odissea, con Ulisse e Telemaco. Il figlio viene qui messo alla prova, soffre e un minimo di sofferenza, da cui oggi si cerca di preservare i figli, è invece ingrediente fondamentale della vita. D’accordo anche Calabresi, che ha ribadito quanto sia formativo fin da piccoli affrontare piccole frustrazioni che preparano alla vita. Sono seguiti racconti di quadretti familiari di vita vissuta che hanno strappato inevitabili sorrisi al pubblico.

 

L'auditorium gremito (foto © Cremaonline.it)

 

Il libro

L’aggancio alla trama del libro è stato immediato. Anni ’60, due giovani si sposano e presentano una lista di nozze molto particolare che comprende la fornitura necessaria per aprire un reparto maternità in una remota zona dell’Africa. È il 1970, la giovane donna la zia materna di Mario Calabresi. La storia è una storia vera, il racconto di una scelta estrema, rivoluzionaria e coraggiosa che vede un padre acconsentire all’apparente follia di una figlia. Il titolo del libro, Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa, è la frase finale che la giovane coppia, già in attesa di una figlia, scrive nella lettera di saluto ai genitori prima della partenza per l’Africa. Il loro progetto si realizzerà pur fra difficoltà e privazioni così come, ha ricordato D’Avenia, è sempre una privazione, una mancanza a far partire, anche nei classici, il viaggio e l’immaginazione.

 

Il mondo

Calabresi si è definito teorizzatore del ritorno alle origini. La sua cavalcata fra i consumi attraverso gli anni ’80 e ’90 con annessi siparietti familiari, è terminata con alcune considerazioni. “Abbiamo tutto, abbiamo conquistato il benessere, il mondo è completamente cambiato in pochi decenni e viviamo in una sorta di bolla di sapone di precaria sicurezza”. Pur non definendosi un nostalgico dei tempi andati è fermamente convinto che “tante cose” vadano recuperate. “Torniamo a gestire frustrazioni e incertezze. Siate figli del vostro tempo, fate progetti a lungo termine e scrivete liste nozze che durino una vita intera. Bisogna avere il senso del tempo e del passato per guardare al futuro.

 

Storie di coraggiosi

È proprio così che l’autore ha definito le storie che completano il libro accanto a quella degli zii. Entrambi gli scrittori hanno concluso l’incontro spronando soprattutto i giovani ad alzarsi dal divano, ad essere coraggiosi, a mettersi in gioco. “Prendete il passato e portatelo nel vostro tempo. Il futuro non è scritto, prendetevi il futuro e costruitelo. Ascoltate il vostro tempo. Sbaglia solo chi non fa. Interminabili le file di lettori che al termine sono saliti sul palco per incontrare Mario Calabresi e Alessandro D’Avenia. Autografi, acquisto di libri, foto, strette di mano e complimenti hanno concluso la serata in un clima di estrema disponibilità degli autori.

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