27-08-2014 ore 12:01 | Cultura - Storia
di Ramon Lombardi

Crema. Stasera la presentazione del libro ‘Una vita. Chi ha bisogno viene sempre prima’, appuntamento alle 18 ad Ombrianello

Proseguono gli incontri culturali alla festa dell’Unità di Ombrianello. Questa sera 27 agosto alle ore 18, Francesca Marazzi, membro del consiglio direttivo del centro di ricerca ‘Galmozzi’, presenterà la propria autobiografia ‘Una vita. Chi ha bisogno viene sempre prima’.

 

Donna generosa e attiva

“Una vita non sta tutta in un racconto – scrive la curatrice del volume Anna Maria Zambelli - mi telefona un amico comune: ‘Ho convinto Francesca a scrivere la sua storia, ma ora non riesco a trovare il tempo per realizzare questo progetto’. Così decido di provarci. Ma Cechi sta male e viene ricoverata in ospedale e lì scrive e scrive, raccoglie foglietti e appunti. La ritrovo a casa, in via Mazzini. Il tavolo è sommerso dai libri. Giornali sopra giornali. Quaderni e foglietti, la bombola dell’ossigeno sta dietro la sedia a rotelle, non è facile nasconderla. Due cartellette di appunti. Francesca Marazzi, la donna generosa e attiva con cui ho sempre discusso di scuola, società, amministrazione della città mi guarda perplessa”.

 

Il senso di una ricerca

“Per Francesca non viene mai meno nella conversazione il senso di una ricerca: individuare quello che è giusto, ciò che aiuta a creare giustizia sociale, e poi cercare insieme la strada accessibile a chi ha meno possibilità, meno strumenti per realizzarsi. Sono certezze profondamente radicate. Non si tratta mai del lamento, mai. Ogni strada viene utilizzata per cercare un incontro che però deve agire, trasformare. La ricetta dei piselli, una poesia, il racconto di una emozione, l’articolo di giornale che apre una prospettiva”.
 

Passione e forza morale

“Di fronte alla passione e alla forza morale di questo impegno mi sono talvolta trovata in difficoltà. Occorre un cuore molto forte per non venire mai meno all’impegno preso di fare politica, la bella politica come dice Francesca. Occorre una volontà e una determinazione sostenuta da un continuo lavoro intellettuale per non perdere fiducia nel lavoro politico, di crescita sociale. Una come me che ama agire, ma non sa comunicare e solo malamente motivare le proprie scelte, ha cercato di accogliere il racconto di Francesca. Il confronto con altri sguardi ha richiesto una disponibilità ad accettare punti di vista diversi, resi con la maggiore onestà possibile”.

 

Alla ricerca della giustizia
“In alcuni passaggi mi è sembrato di poter commentare o spiegare (i miei interventi sono in corsivo nel testo). Ma niente di più. Una bella donna libera, impegnata, colta, colta come può esserlo soltanto un’autodidatta curiosa e sensibile, con un forte carisma e la capacità innata e coltivata di ascoltare. Con la volontà determinata e coltivata di cercare più diritti e più giustizia. Questa l’immagine che si racconta della operaia comunista Francesca Marazzi. Gli incarichi arrivano quasi per caso, quando altri uomini lasciano il campo passando ad altri incarichi”.

 

Un tuffo nel ‘900

"L’autobiografia di Francesca Marazzi è un tuffo nel ‘900 – scrive nella prefazione il professor Romano Dasti - nella singolarità della sua parabola esistenziale e nella peculiarità delle sue idee e delle sue scelte, in realtà si riverbera molto in gran parte di quello che sono stati quei decenni, tra povertà e desiderio di una vita dignitosa, tra ingiustizie e lotta per la giustizia, tra scelte personali e destino collettivo, tra ideali e ideologie, tra tensione etica e dimensione politica. È un Novecento allo stesso tempo vicino e lontano. Vicino, per le inevitabili radici che il nostro tempo affonda in esso, per la continuità e la mescolanza delle generazioni che pure popolano questo primo scorcio di Duemila. Lontano, per le dinamiche culturali nuove che caratterizzano questi anni e le giovani generazioni, per tanti versi così distanti dai tratti esistenziali e culturali della vicenda di Francesca”.

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