27-01-2017 ore 17:01 | Cultura - Tradizioni
di Andrea Baruffi

Crema. Musica, parole e danza danno voce alla memoria. Emozionante performance degli alunni della scuola media di Ombriano

“Memoria e musica, memoria e parole, memoria e danza. Tre binomi significativi che ci richiamano alle nostre responsabilità”. Queste parole del dirigente scolastico Pietro Bacecchi rappresentano pienamente il momento pubblico di commemorazione per la Giornata della memoria tenuto in sala degli ostaggi del comune di Crema. I ragazzi del corso musicale della scuola secondaria di primo grado Claudio Abbado di Ombriano hanno proposto un’emozionante performance.

 

Orrori da non ripetere

“Siamo qui per chiedere scusa per i milioni di ebrei sterminati. Di solito si dice sei milioni. Per il museo dell’olocausto di Washington sono stati molti di più. Siamo qui per chiedere scusa almeno sei milioni di volte”. Così il dirigente Bacecchi prima di lasciare il “palco” agli studenti. Il diario di Anna Frank, Il silenzio dei vivi di Elisa Springer, Se questo è un uomo di Primo Levi, La banalità del bene di Enrico Deaglio: da questi libri sono stati tratti i brani proposti, alternati a musiche di Mozart, Piovani, Bizet, canti popolari israeliani, per concludere con una danza ebraica che ha visto protagonisti gli alunni di prima. Musica e parole quindi si sono alternate con un ritmo perfetto dando vita ad un percorso per ricordare “orrori che non dovranno più ripetersi, disumanità che la coscienza civile e morale di tutti noi non potrà e non dovrà più accettare”. Le apprezzate esibizioni degli alunni sono state guidate dagli insegnati Roberto Quintarelli (flauto), Marco Somenzi (pianoforte), Luca Squatrito (chitarra) e Laura Garioni (violino).

 

Confrontarsi con un mondo che cambia

La giornata è stata organizzata dal comitato di promozione dei principi della Costituzione italiana. “Nessuno di noi può esimersi dall’agire, nessuno può abbandonare il campo dell’impegno civico. Gli adulti hanno raccolto, condiviso e difeso i principi costituzionali, un patrimonio frutto del sacrificio di chi in passato ha dato la vita per offrire nuove prospettive e speranze al nostro paese. Ai giovani il compito di conoscere quei principi, accoglierli ed arricchirli attraverso le loro esperienze e sensibilità. Dobbiamo imparare ad ascoltare, a confrontarci senza pregiudizi con un mondo che cambia e allarga i confini della solidarietà, dei diritti, della democrazia”. Questo il commento della referente del comitato Graziella Della Giovanna.

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