25-10-2017 ore 14:24 | Cultura - Crema
di Lidia Gallanti

My favorite colors, al San Domenico Shinya Sakurai e la pop art italo-giapponese

Un’esplosione di colore in salsa pop. Si può riassumere così l’opera di Shinya Sakurai, giovane artista nipponico che sabato 28 ottobre alle 17 inaugura la mostra personale My favorite colors. Ventidue opere in tutto, realizzate in circa due anni di lavoro ed esposte nella galleria della Fondazione San Domenico fino al 26 novembre 2017; “è un’occasione in più per permettere ai nostri giovani di entrare in contatto con artisti di altissimo livello – ricorda Giuseppe Strada, presidente della fondazione – oltre a portare in città personalità emergenti provenienti dall’altro lato del globo”.

 

Colori, icone pop e spiritualità

Shinya s’ispira ai maestri del Gutai, movimento dell’avanguardia artistica giapponese attivo nel Novecento, che letteralmente significa “possibilità di rendere concreta la spiritualità attraverso la materia”; questo avviene grazie all’uso del colore, in cui l’artista fonde oriente e occidente, tradizione e contemporaneità. Il risultato è un’arte pop che partendo dalle tele fluo di Takashi Murkami ricorda i dipinti di Mario Schifano, massimo esponente della pop art italiana che Shinya conosce e studia per affinare la tecnica. L’artista mescola colori ad olio e colla liquida per ottenere un impasto denso di colori saturi, con cui punteggia le sue tele. Per farlo utilizza la tecnica tradizionale dello shibori, che consiste nell’intingere un tessuto annodato nel colore per ricavare macchie cromatiche regolari, su cui interviene nuovamente imprimendo la forma oggetti dalle forme svariate. Cuori, teschi, bottoni, croci, forchette, i simboli vergano la superficie lucida della pittura e diventano icone, destinate a ripetersi e diventare un pattern decorativo astratto, in cui ciò che conta è l’impressione cromatica.

 

Shinya Sakurai, tra Giappone e Italia

Shinya Sakurai nasce a Hiroshima nel 1981. Laureato in Belle arti a Osaka giunge in Italia per continuare gli studi, completati all’Accademia Albertina di Torino, dove vive da 13 anni. La doppia nazionalità ha caratterizzato fortemente il suo percorso personale e artistico, che parte dall’esperienza maturata in Giappone e si concretizza a contatto con la cultura tricolore, di cui è osservatore attento e curioso.

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