24-02-2015 ore 15:38 | Cultura - Storia
di Simone Riboldi

Museo di Crema e del Cremasco. La sezione di storia: opere e testimonianze dal dominio veneziano alle Guerre mondiali

Come ben testimoniato dal materiale delle collezioni archeologiche la storia di Crema e del suo circondario affonda le proprie radici in epoche alquanto remote. Venendo a secoli più recenti la storia della città è affrontata dal Museo con un’esposizione che copre, però, le vicende cittadine a partire dall’epoca veneta, iniziata per Crema nel 1449 e durata di fatto quasi ininterrottamente, si segnala solo la presenza dei francesi fra il 1509 ed il 1512, come conseguenza della loro vittoria sulla Serenissima ad Agnadello, fino all’avvento di Napoleone nel 1797 e la firma della pace di Campoformio.

 

L’incendio del 1449

Tale documentazione incompleta è dovuta al fatto che il materiale relativo alla Crema del periodo medioevale e della dominazione viscontea è andato perduto a causa dell’incendio dell’archivio comunale verificatosi nel 1449, il giorno prima dell’arrivo dei veneziani. Di conseguenza per conoscere le vicende di Crema libero comune prima e territorio milanese poi non ci restano che le cronache di alcuni storici locali quali Terni, Fino e Sforza Benvenuti.

 

Dal leone di San Marco all’aquila austriaca

Troviamo così armi, sigilli, editti delle diverse dominazioni che, a partire dal XV secolo, hanno assoggettato Crema al loro potere: tali oggetti scandiscono la storia cremasca più recente, fatta di passaggi dal controllo del leone di San Marco al berretto frigio francese e da questo all’aquila austriaca, prima che la città trovasse la sua definitiva collocazione sotto le insegne della dinastia sabauda dopo la vittoriosa conclusione della Seconda guerra di indipendenza nel 1859.

 

La parte dedicata al Risorgimento (foto © Cremaonline.it)

Il Risorgimento

In particolare la documentazione di epoca veneta testimonia la precisa e puntuale regolamentazione della vita cittadina cremasca sotto la Serenessima, mentre quella risalente alle dominazioni francese ed austriaca ci permette di conoscere da vicino le tribolate vicende cittadine tra il 1797 ed il 1859, contraddistinte da continui cambiamenti di forma di governo e di dominatore e caratterizzate nel 1848 dai primi sommovimenti patriottici, primordiali scintille del fuoco risorgimentale che avrebbe portato alla successiva creazione dell’Italia unita, descritti da Ferdinando Meneghezzi nel suo breve testo Delle cose notabili avvenute in Crema l’anno 1848, esposto in Museo.

 

Dall’Unità d’Italia alla guerra di Libia

Legata alla dominazione asburgica di Crema è anche la sopraveste per gonfaloniere (figura meglio nota come “araldo”), recante lo stemma cittadino sormontato dall’aquila bicipite asburgica. Una volta che Crema divenne parte del Regno d’Italia la vicenda storica locale si uniformò a quella nazionale: ne sono testimonianze, in particolare, la partecipazione di numerosi cremaschi agli eventi bellici che, a partire dalla spedizione garibaldina nel Sud d’Italia del 1860, portarono all’allargamento del Regno anche fuori dall’Europa come le campagne in Africa tra il 1882 ed il 1896 e la guerra di Libia del 1911.

 

Le Guerre Mondiali

Tale percorso si concluse con la Grande guerra del 1915-1918, che permise di acquisire i territori del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia fino ad allora in mano austriaca. Ad essa presero parte un gran numero di nostri concittadini: tra di essi è degna di nota la figura del generale Fortunato Marazzi, che nell’agosto del 1916, alla guida della dodicesima divisione di fanteria, liberò Gorizia. La sezione di storia si chiude con il ricordo dei cremaschi che si distinsero per il loro valore nella Seconda guerra mondiale, come ben testimoniano gli oggetti appartenuti alle medaglie d’oro al valor militare Viviani, Bertolotti e Riboli.

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