23-02-2015 ore 20:07 | Cultura - Mostre
di Stefano Zaninelli

San Domenico. L’amore per le lettere, dal muro alla tela. Dinamiche adesive, Daff in mostra dal 28 febbraio al 15 marzo

“Un’occasione per conoscersi, per crescere, per aprirsi a tutte le forme d’arte e far sì che questi luoghi perdano il valore della mera conservazione instaurando un vero dialogo con la città”: così Ida Zucca – vicepresidente della Fondazione san Domenico – ha introdotto Dinamica adesiva, la prima mostra personale di Bruno Battaini, writer cremasco conosciuto con lo pseudonimo Daff.

 

La spaccatura

Sono poco più di una ventina le tele che dal 28 febbraio al 15 marzo prenderanno casa nella galleria del San Domenico di via Verdelli. “Quando si parla di graffiti – spiega Daff – le spaccature sono nette: da una parte c’è chi si dice favorevole, dall’altra chi, per mancanza di cultura verso il genere, si lascia prendere dal pregiudizio e si schiera a sfavore”.

 

La scuola cremasca

Se, da un lato, il luogo comune dei graffiti intesi come vandalismo non ha mai perso aderenza, dall’altra “la scuola cremasca dei writers comprende artisti che si sono esibiti in tutta Italia, al fianco dei maggiori esponenti del settore. Crema – aggiunge il writer cremasco – è sempre stato un buono spunto per le nuove generazioni, ha sempre esercitato un grande effetto leva”.

 

L’amore per le lettere

Passando dal muro alla tela, i dipinti si sono in qualche modo trasformati: “parto sempre dai graffiti, dall’amore per le lettere che poi pian piano distruggo e lavoro con svariati materiali: stikers, francobolli soldi, frammenti di carta e di ferro. Le opere che esporrò non avranno dimensioni grandissime, ma verranno racchiuse e concentrate in formati più piccoli rispetto a quelli a cui sono abituato, ai muri”.

 

La pittura all’inizio della storia

Un amore per la pittura, quello di Daff, che “è una costante nella storia dell’umanità: lo si ritrova già nei primitivi, con le pitture rupestri. È qualcosa che abbiamo dentro sin dalla nascita: basta pensare ai bambini piccoli, che appena preso in mano un pennello o un pennarello incominciano a tracciare segni sulla tappezzeria di casa della nonna”.

 

La gioia dell’espressione

Quanto cambia per un writer comporre su una superficie diversa dalla solita? “Dipingere una tela è un po’ come una mamma: umana e sempre disposta a correggere gli errori. Un’opera sul muro, invece, è come una compagna o una moglie: impegnativa ed esigente. Il pannello sul treno – conclude Daff – è come un’amante: devi fare alla svelta, di nascosto, è un’esperienza che ti tiene su di giri. Tutte e tre, però, donano la gioia di poter esprimere qualcosa”.

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