22-10-2016 ore 13:18 | Cultura - Arte
di Silvia Tozzi

Pandino, museo della bellezza al castello. Regina della Scala guida speciale dei tour

Il comune di Pandino ha elaborato un progetto teso a riqualificare le tre sale del piano terra del castello, un tempo adibite a spazi educativi comuni del Convitto – ora Sala Bernabò e limitrofe – e situate sotto il museo Marius Machina. Il Comune ha immaginato la nascita di un Museo della Bellezza su un’area di 260 metri quadrati, con un’opera di restauro con il consolidamento di alcuni solai lignei con problemi strutturali, la sistemazione degli ambienti con il rifacimento degli impianti tecnologici,e la dotazione dei dispositivi di sicurezza. Per finanziare i lavori, che vorrebbe vedere conclusi per il 2019, parteciperà al bando Cariplo denominato Patrimonio culturale per lo sviluppo, che intende favorire la salvaguardia e il miglioramento delle modalità di gestione del patrimonio culturale in un’ottica di promozione dello sviluppo economico locale.

 

Le sale e le funzioni

È previsto anche l’allestimento con appositi arredi della zona reception, dell’accoglienza e delle due sale. La sala accanto all'ingresso del castello sarà spazio reception e accoglienza e, tramite la scala interna, sarà collegata al Museo Marius. La sala grande ospiterà lo spazio museale con gli allestimenti del percorso della bellezza con vetrine per esposizioni, tavoli per esposizioni e workshop. Il cuore del percorso della Bellezza è costituito da un’esperienza interattiva che ripercorre la storia della bellezza e dei tanti prodotti che l’uomo ha inventato. La guida ideale del visitatore sarà Regina della Scala, che apparirà come ologramma grazie all’installazione di quattro schermi olografici trasparenti, che verranno sostenuti da cavi d’acciaio di diametro piccolissimo e mantenuti distaccati pochi centimetri dalla parete. La sala a destra nella torre ospiterà lo spazio destinato a creatività, incontri e laboratori. Qui, una zona attrezzata con tavolo e 25 sedie per gruppi e scolaresche. La dotazione comprende anche proiettori e impianti audio video, la parte meridionale è destinata agli incontri ed ai laboratori.

 

Turismo Esperienziale

Il progetto pandinese si chiama FORTE! – acronimo di FORmula per il turismo Esperienziale – e prevede la partecipazione della associazione Marius Genio e Macchina e del Consorzio Arcobaleno. Sono parte attiva anche Pianura da scoprire, il Plis del Tormo, Scuola Casearia e Polo della Cosmesi. Il museo sarà dedicato a molteplici funzioni: laboratorio di interattivo multi-dimensione, laboratorio di riciclo artistico, forum eventi per musica dal vivo, proiezioni cinematografiche e rappresentazioni teatrali, spazio per convention imprenditoriali settore della bellezza. Lo spazio creatività sarà attrezzato anche per ospitare l’ambito formativo, creando una soluzione di continuità fra bellezza e persona, nuove professioni e competenze, creatività e impresa. Saranno organizzati momenti formativi dedicati alle nuove professionalità attinenti il sistema produttivo della cosmesi, il design, la moda, il recupero e la valorizzazione dei beni culturali, restauro e conservazione dei medesimi, l’accoglienza turistica, il marketing. I percorsi saranno posizionati a vari livelli: dalla base sino alla specializzazione ed all’aggiornamento dei profili senior.

 

Gli sviluppi futuri

Si pensa anche agli sviluppi futuri: la creazione (sebbene l’Ufficio Turistico e Ivana Stringhi avessero già predisposto un progetto di base) una bottega di prodotti di erboristeria e cosmesi medioevale secondo antiche ricette e un orto biologico per ospitare le antiche varietà di erbe, fiori ed ortaggi, una ciclo-officina a servizio degli utenti dei percorsi ciclopedonali che arrivano fino al Po e a Venezia lungo il tracciato VenTo. Il cortile centrale potrà ospitare rappresentazioni all’aperto. La gestione del museo sarà probabilmente affidata al consorzio, con l’avviamento di un piano di comunicazione, promozione e avvio gestione del museo. Al comune spetta il coordinamento della gestione, segreteria e rendicontazione. Con i fondi eventualmente ottenuti si avvierà la riqualificazione degli spazi museali e di accoglienza con l’allestimento interno e si pagherà la gestione della struttura. Il costo si preventiva in 543 mila euro, di cui 166 mila a carico di tutti i partner e 377mila a carico di Fondazione Cariplo.

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