22-08-2016 ore 21:11 | Cultura - Danza
di Silvia Tozzi

Spino d’Adda. La Dance School di Paola Chiappa cerca casa. Da oltre 15 anni corsi di danza non competitiva

La Dance School cerca casa. L’accademia è nata a Spino d’Adda nel 2000 da una passione di Paola Chiappa, ai tempi poco più di una ragazzina che studiava danza a Crema e faceva numerosi spettacoli. Diverse madri a Spino le hanno chiesto di dare lezioni ai loro figli, così Chiara e la sua amica Paola – “con incoscienza”, dice Paola – hanno chiesto spazi al Comune e hanno messo in piedi quello che oggi è un centro di formazione dilettantistico per l’apprendimento delle tecniche di discipline d’arte, diretto dalla stessa Paola Chiappa.

 

Sempre in crescita

Le attività della Dance School sono state inaugurate dal corso di danza moderna suddiviso in piccoli e in grandi, con 24 allievi. Il primo spettacolo in scena fu il musical Cats. Oggi l’accademia propone corsi di danza moderna, Giocodanza, danza classica, hip hop, break dance, canto moderno, fitness musicale, Zumba, Bokwa, danza del ventre, mentre il’ultima edizione di latino americano è terminata lo scorso anno. Specialità della direttrice artistica è la Giocodanza, un metodo per bambini propedeutico alla danza.

 

Tante specialità diverse

“Ho l’abilitazione e l’utilizzo del marchio Giocodanza – spiega Chiappa – e insegno anche all’Accademia di musica e danza Franchino Gaffurio di Lodi e Melegnano”. Oltre ad una specializzazione nella propedeutica della danza moderna, Chiappa tiene corsi di Fitness musicale e Bokwa. I corsi avanzati di danza moderna e classica sono invece tenuti da Giovanna Gusmaroli, che insegna al corso professionale del Carcano. L’hip hop è con Stefano Rei Ferrari, ballerino e breakdancer visto in tv. La danza del ventre è con Mara Bianchessi e i corsi di canto sono con Sabrina Cuccu.

 

Passione senza traumi

Ora Paola sogna una scuola di danza tutta sua e sta cercando una sede in cui stabilirsi. Intanto sta con la “famiglia”, il gruppo di colleghi e amici che lavorano in Dance School e porta avanti la sua filosofia: danza sì, ma senza competizione né discriminazione. “Dobbiamo essere coscienti che stiamo lavorando con dei bambini – spiega – e non dobbiamo creare loro danni psicologici. Di norma, nelle scuole di danza, la bimba bruttina e scoordinata viene messa dietro nel gruppo. Non è giusto: è rovinare le bambine. Il mio obiettivo è fare appassionare i miei studenti, non traumatizzarli”.

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