22-05-2017 ore 12:11 | Cultura - Incontri
di Tiziano Guerini

Crema. Lorenzo Ornaghi: “Unione europea, idea straordinaria, grazie ai valori cristiani"

“Cultura, valori, umanesimo cristiano: l'Europa di oggi e le risorse della sua storia”. Su questo tema ha parlato sabato 20 maggio in sala Ricevimenti in palazzo comunale il direttore dell'Alta scuola di economia e relazioni internazionali Lorenzo Ornaghi, già ministro della cultura e rettore della Università cattolica. Dopo il saluto del sindaco Stefania Bonaldi ha risposto alle domande di Marcello Palmieri, collaboratore cremasco di Avvenire. L’evento è inserito nell'ambito della rassegna Lodovico Benvenuti, un cremasco per l'Europa organizzata dalla Pastorale sociale e del lavoro diocesana e dal Rotary Club di Crema.

 

Ha ancora senso parlare dei valori dell'Umanesimo cristiano in Europa?

“L'idea dell'Unione europea – ha spiegato Ornaghi - è stata straordinaria, grazie a personalità politiche e cristiane del dopoguerra come De Gasperi e Benvenuti”. Nonostante gli inizi “in Europa non si è mai saputo creare una vera élite politica, quanto piuttosto una élite burocratica. Per questo scontiamo ritardi ed incomprensioni che lasciano spazio al populismo e all'antipolitica. Invece di promuovere una cittadinanza europea diffusa, si è guardato spesso ai soli interessi economici e, per di più, quelli dei singoli Stati. Recuperare i valori cristiani dell'uguaglianza, della politica come servizio al bene comune, dell'accoglienza e della solidarietà, significherebbe fare notevoli passi in avanti”.

 

L'Europa e civiltà cristiana

“Da tempo si parla di secolarizzazione se non addirittura di scristianizzazione della politica. Ciò ha impedito la realizzazione di una vera cultura di valori, sostituita da semplici convincimenti diffusi che un Parlamento europeo debole ha finito con l'assecondare. È stato così a proposito di problematiche etiche importanti come il valore della vita, la convivenza familiare, la maternità surrogata, che hanno avuto risposte incerte o sbagliate dalla politica”.

 

I giovani

“Non è un momento facile per le proposte ancorate ai principi cristiani, ma ci sono delle battaglie che vanno combattute anche quando tutto congiura per la sconfitta. A farne le spese sono i giovani. Recentemente una ricerca molto qualificata ha indagato quali fossero, per loro, “le cose più importanti”. La risposta ha indicato queste priorità: la pace, i diritti individuali, la sicurezza. La libertà è al quarto posto: non è un bel segnale”.

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