22-05-2015 ore 14:32 | Cultura - Proiezioni
di Angelo Tagliani

Youth, la giovinezza. Paolo Sorrentino indaga il ruolo della memoria. Strepitosa prova di Michael Caine ed Harvey Keitel

Girato in Svizzera, a Flims, nel cantone dei Grigioni, con alcune scene di forte impatto a Venezia e Londra, Youth, la giovinezza, dividerà spettatori e critica. Intenso e ricchissimo, in poco meno di due ore presenta paesaggi mozzafiato, aperture al surreale ed al fantastico, una colonna sonora emozionante ed un'intrigante riflessione sul cinema, il suo ruolo nella società e quindi sul tempo e le sue influenze sulla realtà.

 

Equilibrio

Secondo film girato in lingua inglese da Paolo Sorrentino, dopo This must be the place, può contare sull'eccezionalità di Michael Caine, Harvey Keitel ed un cast di primissimo piano, ovvero Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda, con un cameo di Madalina Ghenea. L'equilibrio tra suoni, musica e silenzi – grazie a David Lang, ma anche agli Yes, Mark Kozelek, Paloma Faith, Retrosettes e David Byrne – sono costantemente dedicati alla costruzione dell'emozione, ad indagare la fisicità, il contatto tra i corpi.

 

La ricerca del senso

Costellato di grande ironia e sarcasmo, dopo aver indagato archetipi antichi e messo in scena la loro manifestazione contemporanea, Youth s'interroga sull'istante decisivo dell'esistenza, il momento in cui si cerca di tramandare attraverso le parole il significato della vita, giungendo a Novalis per esprimere il senso dell'arte, la meta cui tendere: “Io sto sempre andando a casa, sempre alla casa di mio padre”.

 

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