21-11-2014 ore 14:31 | Cultura - Crema
di Stefano Zaninelli

Tortelli e Tortelli. La tradizione culinaria cremasca continua a suscitare interesse. Bene anche i prodotti d'asporto

Buona la partenza, un po’ meno l’arrivo. La seconda edizione autunnale di Tortelli & Tortelli ha subìto i capricci del maltempo. A conti fatti è andata meglio l’anno scorso, almeno sotto il profilo economico. Rimane grande soddisfazione per la curiosità dei visitatori nei confronti della tradizione culinaria cremasca. Questo, in sintesi, il commento delle Tavole Cremasche.

 

Il bilancio delle serate
“Le prime due serate erano andate molto bene – ha dichiarato Chicca Coroneo, titolare del Quin – i visitatori erano tanti e le prenotazioni non mancavano. Erano andate sicuramente meglio dell’anno precedente. Ma poi, sabato, il maltempo ci ha falcidiati: non è venuta molta più gente di quella che aveva prenotato. La domenica è andata abbastanza bene, nonostante ci aspettassimo molti più atleti che hanno gareggiato alla Maratonina. E lunedì, l’ultimo giorno, nonostante piovesse tanto, dal punto di vista della cena è andata abbastanza bene. L’anno scorso abbiamo lavorato di più, ma è anche piovuto molto meno”.

 

Tortelli padroni della manifestazione
Sono circa un quintale e mezzo i tortelli cucinati a CremArena tra il 13 e il 17 novembre. “I tortelli – prosegue Coroneo – rimangono i prodotto più venduto, sia alla manifestazione che d’asporto. Sono andati molto bene anche i dolci preparati dai nostri pasticceri cremaschi, ma la vera sorpresa è stato il salva fritto: non ci saremmo mai aspettati così tante richieste, al pari di quelle del foiolo e dello stracotto”.

 

Premiata la tradizione cremasca
“In molti – ha commentato la titolare del Quin – hanno comprato porzioni d’asporto di piatti tipici come il foiolo e cotechino con il pipèto, piatti che la gente prepara sempre meno a casa propria. È molto bello che si ritrovi la memoria delle tradizioni in occasioni come questa, anche se l’aspetto più soddisfacente rimane vedere la gente che viene da fuori città esplorare i piatti tipici: non sapendo cosa si trovano davanti chiedono, s’informano e li provano”.

 

I problemi di visibilità
La manifestazione, tuttavia, non è esente da criticità. “Anche quest’anno abbiamo verificato che CremArena è un luogo difficile da mettere in luce – argomenta Chicca Coroneo – perché raggiungibile a fatica e poco visibile. Non bastano i manifesti e la segnaletica è troppo scarsa: servirebbe molta più cartellonistica, ad esempio. A livello pubblicitario non bastano nemmeno le migliaia di volantini distribuiti ed gli avvisi sulla stampa, perché molta gente ancora ci ha chiesto le date della tortellata a manifestazione cominciata. Bisogna raggiungerli, magari entrando nelle scuole, di modo che gli alunni tornino a casa e informino i loro genitori, nel caso non lo sappiano. D’estate funziona meglio perché la kermesse è un appuntamento ormai tradizionale: è in piazza e prosegue da tanti anni.

 

Concorso rimandato
Quest’anno sono una decina i partecipanti al concorso del tortello Bello e Buono, rimandato a data da destinarsi. “Sono di meno perché gli oratori, che l’anno scorso hanno partecipato, hanno appena concluso OraTortello, una manifestazione loro dedicata al tortello. Tra gli iscritti c’è anche qualcuno dell’anno scorso, come i Pantelù e la signora Agnese. Avevamo pensato di fare una categoria unica, unendo professionisti e dilettanti, ma questo, forse, ha scoraggiato i non addetti ai lavori. Abbiamo deciso di rimandare il contest a causa di alcuni disguidi logistici: la location del CremArena creava problemi per l’installazione di una cucina esterna, e avevamo paura il maltempo difettasse l’iniziativa”. 

247