21-09-2014 ore 10:30 | Cultura - Storia
di Francesco Jacini

Crema. Lo storico Franco Cardini interverrà sul quinto centenario della battaglia di Ombriano: appuntamento a villa Benvenuti

Crema ricorda la battaglia di Ombriano. “Il più clamoroso fatto d’arme avvenuto in Italia nel 1514” come ha scritto Ludovico Antonio Muratori riguardo la battaglia che ha visto scontrarsi le forze francesi, spagnole, sforzesche, svizzere e veneziane. Questo pomeriggio, ore 17, presso villa Benvenuti il gruppo l’Araldo, Crema Culturale e l’associazione culturale gli Ostaggi organizzano la conferenza V centenario della battaglia di Ombriano e assedio di Crema.

 

L’Europa nel 1514

Nel 1514 l’Europa era afflitta dalle lotte fra le potenze di allora. Crema all’interno di uno scenario politico in pieno fermento. “I cremaschi ardimentosi – si legge nella lettera d’invito alla conferenza - seguendo l’esempio del cavaliere Renzo da Ceri, uscivano dalla Città per affrontare i nemici, come fece il capitano Agostino Benvenuti che militava in difesa della Patria e del Vessillo di S. Marco, il giorno prima di carnevale con 200 fanti armati di picche attraversa il fiume Adda e Castiglione assalta la compagnia degli sforzeschi di 60 uomini, li disarma e mette in fuga”.

 

La difesa di Crema

“A maggio giunse a Crema Prospero Colonna al comando di soldataglie spagnole (circa 300 persone) e comincia l’assedio di Crema a tenaglia. Con Prospero Colonna si accampa fuori le mura venete appena ultimate il comandante degli sforzeschi Silvio Savello. Mentre altri trecento soldati spagnoli piantarono le tende ad Offanengo e gli sforzeschi si posizionarono a Ombriano. Giunge a dar manforte il comandante militare Cesare Ferramosca con soldati e cavalleria e si posizionò alla torre di Pianengo. Crema così è accerchiata dai tre lati. Renzo da Ceri prepara la difesa, fa abbattere tutte le case, i mulini e tutti gli alberi che sorgevano tra Crema e Santa Maria della Croce per avere campo libero per la sua artiglieria. Da ordine ai suoi soldati di occupare la Basilica costruita venti anni prima, la fece fortificare a tal punto che era praticamente inespugnabile”.

 

La pestilenza e la fine dell’Assedio

“Alla testa delle loro compagnie, Antonio Pietrasanta e Baldassarre da Romano, prendono la strada dei Sabbioni ove i nemici assedianti avevano un bastione presso la chiesetta di San Lorenzo. Giacomo Micinello con 100 cavalleggeri si diresse verso Capergnanica. Fine dell’Assedio e anche della pestilenza durata ben quattordici mesi che ha mietuto ben sedicimila mila cremaschi. Con la Battaglia di Ombriano termina la plurisecolare attività guerresca del popolo cremasco che fino all’avvento dell’astro napoleonico visse in pace, protetto sotto le ali del leone veneto”.

 

Ospite illustre

Parteciperà lo storico medievalista Franco Cardini, professore ordinario presso l'istituto italiano di scienze umane (Sum), introdurranno i lavori Ferrante Benvenuti, Luigi Dossena e Mario Cassi; i filmati e le immagini sono a cura di Massimo Marinoni. Per l’evento sarà disponibile una cartolina commemorativa numerata ed annullo a targhetta su dipinto dello stesso Luigi Dossena.

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