18-12-2015 ore 10:01 | Cultura - Mostre
di Rebecca Ronchi

La Natura della Commedia Dantesca, la mostra di Antonio Bandirali. Dal 18 dicembre negli spazi espositivi della Fondazione San Domenico

Stasera, venerdì 18 dicembre, alle ore 18.30, presso la Fondazione San Domenico di Crema, l’inaugurazione dell’esposizione di Antonio Bandirali dal titolo “La Natura della Commedia Dantesca”. La mostra, voluta dalla Fondazione in collaborazione con il Rotary Club Crema per celebrare l’anno dedicato ai 750 anni della nascita di Dante Alighieri (1265-2015), sarà visitabile gratuitamente fino a lunedì 18 gennaio 2016, negli orari di apertura della fondazione.

 

L'inaugurazione
La serata sarà presentata e commentata al pubblico dal professore Vittorio Cozzoli di Cremona. I versi della Commedia saranno letti da Philip Costeloe e Noela Ballerio, che da anni recitano in compagnie teatrali in provincia di Milano e Varese, mentre verranno proiettate su grande schermo un apposito video. Per l’occasione è prevista anche la presentazione di un’edizione particolare di un libricino d’artista realizzato ad hoc per l’occasione dal titolo “Omaggio a Dante”.

 

L'autore
Antonio Bandirali ricorda, sotto certi aspetti, alcuni grandi illustratori danteschi del passato come Francesco Scaramuzza e Amos Nattini di questa edizione dell’Agenda Letteraria Dante Alighieri. Ha dedicato anni della sua vita a cercare di tradurre in immagini, in questo caso fotografiche, i tre canti della Divina Commedia, a rivisitare la poetica dantesca alla luce delle ambientazioni naturali che vi si rintracciano.

 

Fonte di ispirazione artistica
“La grandissima varietà dei contesti e soprattutto la suggestione di episodi e personaggi descritti nella Commedia – commenta l'autore - hanno sempre rappresentato fonte di ispirazione artistica nel corso dei secoli, a partire dalle miniature dei codici del XIV secolo e dalle illustrazioni xilografiche delle prime edizioni a stampa del XV e XVI secolo, per passare ai ‘grandi’, come Botticelli e, risalendo nel tempo, Füssli, Flaxman, Blake, Ingres, Doré e ancora, nel Novecento, Carrà, De Chirico, Dalì, Martini, Guttuso, solo per citare alcuni dei più noti. Analizzando le opere di questi artisti ho rilevato tuttavia che al centro delle loro rappresentazioni sono prevalentemente i protagonisti delle cantiche, mentre i luoghi reali dai quali Dante trasse presumibilmente ispirazione restano sullo sfondo, come scenari teatrali. In questo mio personalissimo ‘viaggiare’ mi sono quindi concentrato sugli aspetti ambientali e naturalistici del poema, nelle loro molteplici configurazioni, siano essi reali o trasfigurati dalla fantasia, attraverso i colori e le atmosfere peculiari del paesaggio italiano, quelle terre abitate e visitate dallo stesso Dante”.

 

L'interpretazione
Un’indagine condotta quindi attraverso la macchina fotografica, con la consapevolezza dei ‘limiti’ dello strumento, ma anche con la volontà di costruire un percorso per immagini che di volta in volta diventasse documentazione della geografia fisica dei luoghi oppure personalissima interpretazione di una geografia ‘metafisica’ dei luoghi dell’anima. Il risultato di questa ricerca sono tre preziosi volumi pubblicati dalle Edizioni Lativa sotto il titolo Dal verso all’immagine, riflessione su luoghi e natura nella Commedia dantesca (Varese 1999, 2000, 2001) e una serie di prestigiose mostre in Italia e all’estero.

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