18-03-2017 ore 18:33 | Cultura - Tradizioni
di don Emilio Lingiardi

Quaresima, tempo di domande profonde. Il digiuno deve essere restituzione ai poveri

Le persone anziane ricordano la Quaresima come il tempo legato alla rinuncia, alle sofferenze, alle limitazioni, soprattutto negli alimenti, al digiuno quasi fine a se stesso. In questi ultimi anni il digiuno ha perso la sua dimensione religiosa, come coscienza dei doni ricevuti da condividere con chi è meno fortunato. Ciò è accaduto per una sostituzione di protesta politica oppure per una maggiore attenzione all’estetica, ad una corporeità curata ed affinata.

 

Coscienza di sé

Fedele alla modernità, mi pare che questo tempo di Quaresima che le Chiese propongono in vista della Pasqua possa essere il momento delle grandi domande: chi sono? Donde vengo? Dove vado? Che senso ha la mia vita? Qual è il significato del dolore, della morte e dell’amore? Grandi interrogativi che vanno sempre risvegliati perché l’uomo possa prendere coscienza di sé. Le domande chiedono una risposta, ed ecco allora il discernimento, con il quale si valuta la verità di ciò il mondo offre come soluzione definitiva al bisogno di felicità, che è nascosto nel cuore di ogni uomo: denaro, ricchezza, potere, prestigio, carriera, piacere, eccetera.

 

Il silenzio

Questo discernimento porta ad affinare la mente sul valore di quanto viene proposto, il suo aspetto interessante e seducente. Interroga il cuore nelle sue varie inquietudini perché cerchi parole autentiche ed umanizzanti. L’esempio di Gesù di Nazareth che vive 40 giorni nel deserto di Giuda in attesa di compiere il destino affidatogli, porta ad un atteggiamento di silenzio per ascoltare le proprie aspirazioni. Conduce ad un confronto con la parola evangelica, che è sempre luce e guida i passi dell’uomo. Consente di giungere ad una piena riuscita della nostra umanità, che esce da se stessa per condividere in modo solidale la sofferenza di tanti uomini e di tanti popoli che chiedono un aiuto fattivo e rispettoso.

 

La restituzione

Già sant’Ambrogio amava dire ai suoi milanesi che il digiuno è “restitutio”, un restituire ai poveri ciò che il nostro sistema di vita ha tolto e rapinato a loro. Contro la fame nel mondo cambia l’esistenza: la Quaresima ci stimola ad un modello di vita sobrio, austero, essenziale, per aiutare coloro che sono in situazioni di indigenza, di povertà, di bisogno.

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