17-05-2015 ore 12:02 | Cultura - Incontri
di Stefano Zaninelli

Crema del pensiero. Pupi Avati: Dio, la macchina da presa e la vita quotidiana. Si chiude oggi la decima edizione del festival

“Con un personaggio del genere, non c’erano dubbi che la serata sarebbe andata bene”. Ne era sicuro Giovanni Bassi così come tutto lo staff di Crema del pensiero, che ieri sera ha ospitato uno dei più grandi registi italiani sul palco del San Domenico: Pupi Avati. Cattolico fervente, stimolato dalle domande di Fabio Canessa, il regista ha intrattenuto il pubblico sull’ultimo dei 10 comandamenti: non nominare il nome di Dio invano.

 

La vena comica

In chiave nostalgica, Avati ha tessuto l’intreccio della sua esperienza dietro la macchina da presa – “da cinematografaro”, come si definisce lui – e la sua vita. Film che sono parte integrante del vissuto del regista, da qualsiasi punto di vista essi si presentino. La dimostrazione l’ha fornita Avati stesso: grazie alla sua vena comica, ha raccontato recitando; aspetto, quest’ultimo, molto apprezzato dal pubblico presente in sala.

 

La svolta cinematografica

A Dio, per Pupi Avati, va il ringraziamento per avergli concesso la possibilità di cambiare vita. Da “assolutamente” cattolico quale s’è sempre dichiarato d’essere, ha pregato molto perché l’essere divino gli desse la possibilità di svoltare. La macchina da presa è entrata nella sua vita – prima nei desideri, poi nella quotidianità – solo dopo aver visto di Fellini, che l’ha convinto ad abbandonare la sua professione precedente: il venditore di surgelati Findus.

 

Progetti futuri

Il festival della filosofia Crema del pensiero si concluderà oggi pomeriggio con Giulio Giorello e Giuseppe Laras impegnati nell’incontro dal titolo Il potere del nome. Si chiude così il decimo anno di rassegna, in un percorso alla scoperta – in chiave filosofica, ma non solo – dei 10 comandamenti. Come annunciato dagli organizzatori, il festival diventerà una sorta di endecalogo: di comune accordo con il vescovo Oscar Cantoni, verrà aggiunto l’undicesimo comandamento: ama il prossimo tuo come te stesso.

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