16-04-2024 ore 12:34 | Cultura - Incontri
di Denise Nosotti

'Artigiani della pace'. Il cardinale Zuppi invita a seguire l'esempio dei padri fondatori europei

Chiesa di san Bernardino gremita, lunedì 15 aprile, per l’incontro con il presidente della Cei Matteo Zuppi. Oltre quattrocento le persone che hanno accolto l’invito della scuola di educazione politica ‘Europa 2.0’. L’intervento si è incentrato sulle possibilità e le modalità di costruzione della pace in un momento di così grave precarietà mondiale dovuta alle guerre ‘diffuse’. Il relatore è stato introdotto dal vescovo di Crema Daniele Gianotti. Numerose le autorità intervenute: il presidente della provincia di Cremona Mirko Signoroni, i sindaci: Fabio Bergamaschi (Crema), Gianni Rossoni, presidente dell’area omogenea, Damiano Cattaneo (Capralba), Aries Bonazza (Ripalta Cremasca), l’assessore alla cultura di Crema Giorgio Cardile, il presidente di Mcl Michele Fusari e molti sacerdoti.

 

Il ripudio della guerra

Il vescovo della diocesi di Bologna ha accolto con gioia la numerosa presenza in sala “quale segno di speranza e volontà di arrivare alla pace”. Il suo intervento non ha nascosto la preoccupazione, più volte manifestata anche da papa Francesco, di una guerra mondiale diffusa, tanti pezzi di guerra mondiale, alla luce anche del recente attacco dell’Iran. Si tratta di un dato di fatto da tenere in considerazione nelle prossime elezioni europee”. Ha fatto un breve excursus sulla storia del vecchio continente, nato appunto “sulle ceneri di due guerre mondiali. I padri fondatori, che hanno vissuto sulla loro pelle e nei loro occhi la tragedia della guerra, hanno fatto sì che le generazioni future vivessero un tempo di pace prolungato”.

 

Manutenzione della pace

Sul cammino tracciato dai fondatori dell’Europa, si fonda oggi, nuovamente, il ripudio della guerra per essere veramente ‘artigiani della pace’. Il cardinale ha esortato tutti a essere ‘costruttori di pace. Non è qualcosa di facoltativo. La pace è il bene più grande e prezioso che esista. Per questo bisogna lavorare per la sua costruzione e per il suo mantenimento. Sulla pace va fatta manutenzione costante. È quanto continua a ribadire il santo Padre. La pace è l'aspirazione più profonda di tutti: dobbiamo essere promotori di bene, dobbiamo amare e, da cristiani, spezzare la catena del male. Come San Francesco: girava vestito di stracci, ma è andato a parlare con il lupo chiamandolo fratello. E ha portato il lupo dentro Gubbio, dove, grazie al dialogo, è diventato amico di coloro che lo volevano uccidere".

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