13-10-2015 ore 14:49 | Cultura - Arte
di Rebecca Ronchi

Crema. Grazie al Fai nello studio di Gil Macchi, tra un'acquaforte e un'acquatinta, tra un bulino e una puntasecca

Grande interesse, sabato 10 ottobre, per l'evento organizzato dal Gruppo Fai di Crema. Dal suo studio di via Mazzini, con vista sui tetti della città, l'artista cremasco Gil Macchi ha illustrato il suo percorso pittorico, dai grandi oli della Bretagna agli evocativi acquarelli di Burano, soffermandosi sui lavori di grafica che hanno spesso come protagonista la città di Crema.

 

Il processo creativo

Dopo aver imparato le differenze tra un'acquaforte e un'acquatinta, tra un bulino e una puntasecca, con entusiasmo e curiosità i presenti hanno visto nascere un'incisione: dai primi segni lasciati sulla lastra di zinco, alla morsura in acido nitrico, fino all'inchiostrazione e alla stampa con il torchio. Un pomeriggio all'insegna dell'arte, alla scoperta di un processo creativo e tecnico fatto di gesti precisi e ripetuti, tramandati da secoli dagli incisori, che nel 1700 in Italia sono stati anche Canaletto, Piranesi e Tiepolo.

 

Forte legame
Il legame tra Gil Macchi e la città di Crema è noto, quanto quello tra il Gruppo Fai e il territorio cremasco: inevitabile, dunque, che le due strade si incrociassero, offrendo ai cremaschi un'interessante esperienza.

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