13-01-2016 ore 13:08 | Cultura - Incontri
di Tiziano Guerini

Bruno Pierri al Caffè filosofico di Crema. Occidente e medio oriente, quale strategia?

Lunedì 11 gennaio il Caffè Filosofico di Crema ha affrontato un tema insolito ma di grande attualità: La dipendenza energetica dell'Occidente dalle monarchie arabe del Golfo. Incontro insolito perché apparentemente lontano dalle tematiche filosofiche; a meno che - come ha sostenuto Franco Gallo presentando il relatore Bruno Pierri - si tenga presente la complessità politica, ideologica e religiosa del fenomeno storico analizzato. In una parola la filosofia come punto di partenza e d'arrivo per capire la realtà.

 

Sunniti e Sciiti

Modernizzare i Paesi del Terzo mondo secondo gli interessi dell'Occidente? È possibile? E soprattutto conviene? La relazione del professor Pierri ha preso avvio dalla descrizione della particolare e drammatica complessità dell'area geopolitica del Medio Oriente: a partire dalla antica differenza religiosa fra Sunniti e Sciiti che è trasversale rispetto ai diversi Paesi. E poi le diverse etnie: persiani, arabi, turchi, curdi, tutti in competizione armata fra di loro.

 

Occidente e petrolio

In questa complessità si è inserito sopratutto a partire dagli anni '60 e '70 il mondo Occidentale - Stati Uniti e Gran Bretagna su tutti - per il necessario approvvigionamento energetico fondamentale rappresentato dal petrolio. In cambio i principali alleati, le monarchie conservatrici di Arabia Saudita e Iran, hanno avuto i finanziamenti per dotarsi dell'armamento necessario per il governo non democratico interno e le guerre verso i nemici esterni. Questi ultimi - a partire dall'Iraq - si sono riferiti, fin dai tempi della guerra fredda, al blocco sovietico, con ulteriore esasperazione dei conflitti.

 

Le ragioni del conflitto

Interessi economico-commerciali, differenze religiose e esasperazione ideologica hanno costituito e costituiscono la miscela esplosiva che conosce anche l'attualità. Fino al costituirsi dello Stato islamico integralista a base religiosa sunnita. La morale che la storia ci consegna è quella di considerare quell'area geopolitica non facilmente addomesticabile o strumentalizzabile, nemmeno con i bombardamenti e la guerra; che, se dovrà essere, non dovrà essere unilaterale e sopratutto dovrà subito considerare le strategie successive perché ogni guerra sia finalizzata alla pace.

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