12-06-2016 ore 12:28 | Cultura - Mostre
di Silvia Tozzi

Rivolta d'Adda e il Piccolo teatro di Milano omaggiano Carlo Bertolazzi

È stata inaugurata sabato pomeriggio la mostra su Carlo Bertolazzi nel centenario della sua morte. In sala consigliare, è suddivisa in tre parti, con teche sulla vita, con documenti che arrivano anche dall'archivio parrocchiale, sino al testamento e alla tesi di laurea. Ci sono fotografie, manoscritti anche autografi e pubblicazioni. Vi sono poi stampe di opere e i figurini per due delle tre edizioni di Giorgio Strehler per il El nost Milan dall'archivio del Piccolo Teatro. I costumi furono realizzati da Ebe Colciaghi, non mancano manifesti e fotografie di scena, un filmato della messa in scena di Lulù del 2001 al Parenti di Andrée Ruth Shammah.

 

Il rapporto con Strahler

La mostra è stata occasione per presentare il catalogo Destin Baloss! curato da Giovanni Acerboni, Cesare Sottocorno e Roberto Stucchi, con lettere, copioni, bozzetti e molto altro materiale. El nost Milan è l'opera di cui si parla maggiormente, perché ha un'impronta verista. in essa, la protagonista viene dapprima presentata nell'ambiente popolare e successivamente si introduce nella corrotta nobiltà milanese. L'opera venne poi divisa in due parti (La povera gent e I sciòri). Carlo Bertolazzi è fra i più rappresentativi autori milanesi a cavallo fra 800 e 900 con i suoi ritratti di una Milano di contrasti dove passioni, amori, speranze di cortile e di ringhiera si scontrano con l’agiatezza e il benessere dei quartieri alti.

 

Un Bertolazzi realista

Alla presentazione erano presenti Anna Piletti del Piccolo, il professor Paolo Bosisio (Università Statale) e l'attore Roberto Marelli (partecipò a El nost Milan del '79). Bertolazzi è stato definito esponente del teatro verista, sostenendo che questo di lui era apprezzato da Strehler, che fece sul testo di El nost Milan "un lavoro minuzioso di intarsio per liberarlo dalle incrostazioni del teatro dialettale", dato che "il problema degli autori dialettali è di finire in mano alle filodrammatiche, che non sono compagnie di professionisti, ma che leggono a modo loro i testi e che facilmente cadono nel bozzettismo" .

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