11-11-2017 ore 21:07 | Cultura - Arte
di Paola Adenti

Crema, strategia del gatto. Gladio e guerra fredda nel libro di Sebastianutti e Tosolini

Per I giovedì della Biblioteca, incontri con libri e autori, lo scorso 9 novembre è stato presentato il romanzo dal titolo La Strategia del Gatto - Il più grande mistero italiano della Guerra Fredda, edizioni Eclettica. Posti a sedere esauriti ed un pubblico attento e motivato. Scritto a quattro mani da Laura Sebastianutti e da Franco Tosolini, il libro racconta le vicende legate al periodo della guerra fredda durante gli anni ’50 e ‘60, nei territori di confine tra Italia ed ex Jugoslavia, con ripercussioni su tutto il territorio nazionale. I servizi segreti sono forse il vero protagonista della narrazione che tocca temi come la strategia della tensione e le stragi di Stato. La storia, romanzata ed inventata, ma verosimile, si avvicina molto a vicende realmente accadute e "scoperchia" un mistero ancora oggi tutto da interpretare.

 

Autori friulani

Laura Sebastianutti è una giornalista di origine friulana, redattrice e collaboratrice di periodici e quotidiani, impegnata ora in un ufficio stampa politico - istituzionale ed in Regione. Giovanissima, entrò in contatto, per lavoro, con il segreto Gladio di cui seguì da vicino l’evolversi del percorso. Franco Tosolini, anch’egli friulano, è un ricercatore storico, laureatosi con una tesi su Gladio ed attento conoscitore della storia delle sue terre. L’autrice ha illustrato la genesi del libro che si intreccia strettamente con la sua vita che la vede, giovanissima, lavorare come giornalista al Gazzettino di Venezia, redazione di Udine, in un periodo in cui si andava ancora in prima linea, sul campo, “… bisognava correre, camminare, chiedere e ricostruire. Non c’erano attivissimi uffici stampa e le ricerche non disponevano dei mezzi odierni: niente internet, computer, solo grandi stampanti a getto continuo”. La storia che ne è scaturita è narrata con l’ausilio del metodo proprio del giornalismo ed offre la fotografia di un’epoca, senza giudizi espliciti o impliciti.

 

Terre di confine

Da alcune interviste a personaggi di spicco, l’autrice venne a contatto con una realtà che parlava di segreti, di compiti, esercitazioni e nella scrittura del libro di fondamentale aiuto è stato il coinvolgimento del conterraneo Tosolini che, come lei, ha abitato terre di confine le quali da sempre hanno vissuto realtà storiche particolari. L’autore ha ricordato la strage delle malghe di Porzus, consumata il 7 febbraio 1945, la più grave strage partigiana del nord Italia durante la quale fratelli italiani ammazzarono fratelli italiani sepolti poi in fosse comuni. Terre italiane, slave, tedesche, fazioni interne ai gruppi partigiani: eventi che entrano nel romanzo e che determinano il dipanarsi della vicenda narrata.

 

Gladio

Il gruppo Gladio nacque nel 1956 e vi confluirono partigiani e membri via via sempre più lontani dalla guerra per età, vita, ideologie tanto da contare, nell’arco di 40 anni, oltre 600 presenze attive al suo interno. Gli autori hanno riferito di vere e proprie esercitazioni in basi militari, di momenti di condivisione tra gli appartenenti e di quanto Gladio fosse in realtà una cellula in potenza rimasta segreta per decenni ed emersa negli anni ’90. Nata per proteggere le Stato, per arginare ipotetiche invasioni russe attraverso la tecnica Stay Behind, è stata gestita anche dai servizi segreti formati da civili e militari. In molti rimasero fedelmente uniti a Gladio nel rispetto della segretezza. Un ente meglio definibile come occulto, hanno puntualizzato gli autori, in quanto seguiva dettami del tutto costituzionali pur nel mantenimento del segreto delle operazioni.

 

Il giglio segreto

Gli anni ’90 fecero luce sul gruppo che, a lungo indagato, risultò essere legittimo e legale. Il simbolo, il giglio che campeggia sulla copertina del romanzo, rappresenta il punto nevralgico del segreto e la storia, oltre ad una giovane giornalista, vede molti altri personaggi muoversi in scena. Gli autori hanno testimoniato che il libro sta riscuotendo molto successo in quanto racconta una parte fondamentale della storia del nostro Paese e molte sono le presentazioni che li stanno portando in tutta Italia ed oltre tanto che a Crema, Laura Sebastianutti e Franco Tosolini, sono arrivati direttamente da Lugano. Le domande del pubblico, autografi e strette di mano agli autori hanno concluso una serata in biblioteca che ha riscosso notevole interesse e partecipazione attiva.

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