11-03-2016 ore 16:26 | Cultura - Incontri
di Tiziano Guerini

Crema, Misericordia e paura. Cattedrale stracolma per Enzo Bianchi

A guardare la cattedrale stracolma, il vescovo assorto in fondo al presbiterio, l'oratore di turno tutto compreso nel proprio ruolo, vengono in mente i quaresimali di un tempo, quando le omelie erano attese come uno spettacolo: e lo erano. Ma con Enzo Bianchi, il priore di Bose, chi lo conosce sa che non sarà un quaresimale, ma una lezione profonda e stimolante. E tutti qui lo conoscono. “Voce profetica”: lo presenta così il vescovo Oscar; “la paura sembra dilagare, oggi” anticipa Christian Albini. Ma paura di chi o di che cosa? “Pura di dio e della morte” dirà Enzo Bianchi richiamando filosofi e psicanalisti senza citarli. Perché lui è un biblista, un esperto della Bibbia, e le risposte di dio sono diverse da quelle degli uomini.

 

La manomissione dell'ordine generale

L' idea del sacro, della sacralità, è nata quando l'uomo ha avvertito che il proprio ruolo nel mondo era necessariamente destinato a manomettere l'ordine generale, a rivolgere la propria aggressività nei confronti della natura, degli animali non umani e degli stessi suoi simili. Il dio il mondo nella sua integrità così smembrato esige una riparazione, un risarcimento, che allontani dall'uomo la paura della ritorsione.

 

La risposta alle paure dell'uomo

“Il dio del cristianesimo non ha bisogno di essere risarcito - risponde Enzo Bianchi – è misericordioso e compassionevole”, come lui stesso si definisce. Il nome di dio è fin dall'inizio misericordia e compassione. Lo è con Adamo quando, dopo il peccato è preso da paura e vergogna, e dio lo copre perché gli possa ancora stare davanti. Lo è con il profeta Osea, quando la giustizia di dio verso il suo popolo peccatore, si fa perdono.

 

Misericordia e compassione

E poi con Mosè a cui dio confida direttamente ed esplicitamente il proprio nome: appunto compassionevole e misericordioso. Non c'è bisogno di alcun risarcimento: la giustizia di dio è giustificante, la sua giustizia in atto è misericordia. Ecco allora che il dio della misericordia sconfigge la paura; e se il dio che ci accoglie dopo la morte è misericordioso, anche la morte non fa più paura.

 

Delitto e castigo

Per l'uomo e la sua legge "delitto e castigo" stanno assieme: se c'è il peccato ci deve essere la pena! Con il Vangelo non è più così: dio quando perdona cancella! Questo è lo scandalo della predicazione di Cristo che scandalizza scribi e farisei, ed è per questo che Cristo subirà la condanna a morte. Questo è il cuore del Cristianesimo. Questa è la sconfitta della morte da parte di un dio che non fa più paura, ma che converte nel momento in cui perdona e cancella il peccato. “Un dio smembrato? Sì, ancora oggi, sopratutto oggi. Guerre, ingiustizie, fame e disperazione. Una condanna? No, per chi crede un'occasione gratuita di riscatto”.

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